Sinner e la valanga rosa fanno sognare. L’Inter fa poker e il Milan cabaret
Le rivali ritrovate dello sci
Come quelle che ci stanno facendo vivere, nello sci, Sofia Goggia e Federica Brignone. Punte di una inesauribile valanga rosa che non cessa di produrre record e successi. Una volta erano aspre rivali, quasi nemiche. Adesso, moltiplicando le vittorie, le due regine hanno trovato un’ intesa che sarebbe auspicabile trovassero anche i nostri politici. Nella discesa libera di Garmish, dove Federica ha battuto Sofia per un centesimo (29 centimetri), le due ex rivali hanno scritto, due settimane prima dei Mondiali, un capitolo entusiasmanti della storia dello sci.
«Lavoriamo da anni per migliorare i nostri obiettivi e questo penso sia un bell’esempio per tutta la squadra», ha detto esultando Brignone mentre Goggia con un sorriso sornione annuiva: «Confermo incredibilmente le parole di Federica”», poi terza in SuperG.
Se qui c’è la festa, come canterebbe Jovanotti, nel nostro campionato le cose sono invece un po’ meno trionfali. Diciamo più in linea con un torneo che, pur delineando i primi della classe (Napoli, Inter e Atalanta) non riesce ancora a trovare il mattatore che spacca. Un Sinner del campionato insomma ancora non c’è.
Inzaghi risponde a Conte
Lo stesso Napoli, che sabato al Maradona ha ribaltato la Juventus (2-1), cerca di prendere il volo, però a 16 giornate dalla fine i giochi sono ancora apertissimi. L’Inter infatti, calando un poker a Lecce (0-4), non molla di un centimetro. I partenopei sono a 53 punti, gli stessi raggiunti nel campionato scorso, ma i nerazzurri (ora a 50 con una partita da recuperare), gli fanno sentire il fiato sul collo. Da quando Lautaro è tornato ad essere Lautaro, la squadra di Inzaghi è di nuovo implacabile. Con Frattesi titolare dopo tre mesi (suo il primo gol, poi Lautaro, Dumfries e Taremi si rigore) il tenero scoglio del Lecce è stato superato senza grandi affanni.
Se l’Inter fa paura, il Napoli comunque non scherza. Il successo sulla Juve, con le intuibili ricadute tecniche e psicologiche, vale molto di più dei canonici tre punti. Nella vittoriosa sfida con la sua ex, Conte ha fatto valere il suo marchio di allenatore dei miracoli che, dove va, rivitalizza anche i morti o quelli in terapia intensiva. Il Napoli prima ha battuto l’Atalanta, poi con lo stesso risultato ha superato la Juventus che, nel primo tempo, era passata in vantaggio con un gol dell’esordiente Kolo Muani. Ma nella ripresa, con feroce determinazione, il Napoli ha demolito la squadra di Motta. Una vittoria alla Conte: con lui che comanda la carica e la truppa che obbedisce. Un Napoli non bellissimo ma intenso con Anguissa e Lukaku protagonisti della rimonta.
Fonte: Il Sole 24 Ore