Siria, Tajani convoca riunione alla Farnesina per garantire protezione agli italiani
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha convocato una riunione alla Farnesina sulla situazione in Siria. L’ingresso dei miliziani a Damasco e la dissoluzione del regime di Bashar Assad comportano la necessità di una reazione immediata innanzitutto per la protezione degli italiani ancora presenti nel paese. Come spiegano in una nota dal ministero degli Esteri il ministro Tajani avrà contatti con leader politici di governi amici dell’Italia e verificherà piani di azione già programmati con altre amministrazioni dello Stato italiano, Il ministro, in un post su X, sottolinea che segue con preoccupata attenzione l’evoluzione della situazione in Siria e che è in costante contatto con la nostra ambasciata a Damasco e con Palazzo Chigi.
Tajani subito in Parlamento
Intanto, mentre alla Farnesina è in corso la riunione di emergenza per garantire una protezione immediata agli italiani presenti in Siria, le opposizioni chiedono al ministro degli Esteri di riferire immediatamente in Parlamento. A chiederlo è il senatore Alessandro Alfieri, capogruppo Pd in commissione Affari Esteri a Palazzo Madama, secondo cui «La presa di Damasco da parte dei ribelli e la balcanizzazione della Siria rendono ancora più instabile il Medio Oriente. Chiediamo al ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani di riferire rapidamente in Parlamento, oltre che sulle condizioni degli italiani presenti in Siria, sui contatti avuti con gli alleati e sulla posizione comune da assumere in sede europea».
Ribelli perlustrano residenza ambasciatore italiano
Un gruppo di miliziani fra quelli presenti dalla notte a Damasco è entrato nella residenza dell’ambasciatore d’Italia dove ha effettuato una sorta di perlustrazione. Lo rende noto la Farnesina sottolineando che l’ambasciatore e il resto del personale italiano sono in un altro luogo sicuro. La Farnesina sta gestendo la situazione con contatti con i paesi alleati per garantire la sicurezza del personale e la protezione delle sue sedi diplomatiche. I miliziani starebbero effettuando perquisizioni anche nelle ambasciate e negli uffici delle Ong internazionali presumibilmente per verificare la presenza di dirigenti del regime in fuga.
Fonte: Il Sole 24 Ore