Sisma 2016, ecco le misure della manovra. Accelera la ricostruzione in Umbria

Sisma 2016, ecco le misure della manovra. Accelera la ricostruzione in Umbria

Ora che le macerie sono state rimosse, si fa fatica a riconoscere anche le strade a Castelluccio. E dalla punta della collina, il borgo distrutto dalla scossa di terremoto del 30 ottobre 2016 è ancora soprattutto nostalgia di quello che fu più che proiezione di quanto sarà. Ma le gru segnalano la partenza dei complessi lavori anche qui, come in molte aree di Umbria e Marche; e i turisti sono tornati tra i container che ospitano botteghe e trattorie. Così il paese della fioritura, come soprattutto la vicina Norcia, si preparano alla prova dell’accoglienza del prossimo Giubileo, quando migliaia di pellegrini potrebbero spostarsi anche verso i luoghi di San Benedetto. E nel frattempo il cratere del Centro Italia fa i conti con le misure previste nella legge di Bilancio e la proroga dello stato d’emergenza per l’intero 2025.

Castelluccio e Norcia

A Norcia, un momento di preghiera alle 7.40 ha ricordato la distruzione di otto anni fa. La Basilica di San Benedetto è ancora avvolta dai ponteggi ma in uno stato avanzato di restauro, finanziato per 6 milioni dall’Unione europea; 4 arrivano dalla struttura del Commissario straordinario; 5 dall’Eni. «La ricostruzione privata e pubblica sono ampiamente avviate, entro cinque anni contiamo di completare il recupero del centro storico», le parole di fiducia del sindaco, Giuliano Boccanera. E nel giorno dell’anniversario è stato simbolicamente avviato anche il cantiere per il nuovo polo scolastico, un impegno per 17 milioni. Passa invece attraverso un progetto di «ricostruzione integrata» pubblico privato – per 60 milioni di euro – il futuro di Castelluccio di Norcia: una grande piastra, dotata di isolatori sismici, al di sopra della quale ricostruire immobili privati e spazi pubblici. A maggio sono stati consegnati i lavori del primo applicativo per terrazzamenti, sottoservizi e strade.

I numeri della ricostruzione

Oltre cinque miliardi, di cui 2,7 erogati a partire dal gennaio 2023 che rappresentano il 52% dell’intero importo destinato alla ricostruzione privata dal 2017. Con un picco proprio a ottobre con 168,5 milioni. Sono i numeri di Cassa depositi e prestiti divulgati dalla struttura del Commissario straordinario per la ricostruzione dei territori colpiti dal sisma nel 2016 in occasione dell’anniversario della scossa del 30 ottobre che otto anni fa colpì ancora una volta il Centro Italia, questa volta per fortuna senza vittime ma con un bilancio pesantissimo in termine di decine di migliaia di sfollati e 131 Comuni danneggiati. Simbolo di quei giorni la basilica di Norcia venuta giù come cartapesta.

«Il 30 ottobre di quest’anno ricorrono otto anni dalla terribile scossa che, nel 2016, si abbatté sul Centro Italia al culmine di una delle più violente sequenze sismiche degli ultimi secoli – ricorda il Commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli -. Se oggi siamo qui a parlare di ricostruzione finalmente sbloccata è anche grazie alla determinazione e allo spirito tenace di queste comunità, che non si sono arrese nemmeno di fronte a degli ostacoli all’apparenza insormontabili». Il bilancio della ricostruzione secondo la struttura della Presidenza del Consiglio conta oltre 20 mila cantieri privati di cui 11 mila già completati. In totale si tratterebbe di 9 miliardi di euro già erogati a favore dei cittadini. Per quella pubblica secondo Palazzo Chigi «il 95% degli interventi è stato autorizzato, con 4,2 miliardi di euro stanziati per oltre 3.500 progetti».

Umbria e Marche

Secondo i dati forniti dalla struttura commissariale in Umbria la ricostruzione degli edifici privati, dal 2016 ha visto 3.348 cantieri autorizzati, di cui 1.962 già conclusi con il ritorno delle famiglie nelle proprie abitazioni e delle attività economiche nelle proprie sedi di lavoro, mentre per gli edifici pubblici sono stati finanziati 432 interventi di per un totale di 707 milioni di euro di somme assegnate (94 per edifici scolastici, 56 per opere di urbanizzazione e infrastrutture, 35 per l’edilizia residenziale pubblica, 23 per dissesti, 18 per municipi, 7 per l’edilizia sanitaria e sociosanitaria). Nelle Marche sono state 18.186 le domande presentate, di cui 12.705 andate a buon fine ed erogate. L’importo complessivo liquidato alle imprese, in base all’avanzamento dei cantieri di case e aziende, è di 3,65 miliardi di euro. I cantieri in corso sono 6.911, di cui 4.815 conclusi. Sul fronte della ricostruzione pubblica la regione conta 1.856 interventi previsti, per un importo programmato di 2,23 miliardi di euro. Il contatore della struttura di Palazzo Chigi segnala il 94% delle opere programmate in fase di avviamento.

Fonte: Il Sole 24 Ore