Sisto: «Carceri, piano articolato contro il sovraffollamento»

Sisto: «Carceri, piano articolato contro il sovraffollamento»

Dal passaggio dei magistrati ordinari ai Tribunali di sorveglianza a un piano ad hoc contro i suicidi in carcere. Questi alcuni dei temi che, come spiega il vice ministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto sono stati al centro del confronto tra i vertici di Governo mercoledì scorso a Palazzo Chigi.

Il presidente Mattarella ha promulgato il Dl carceri a sole 24 ore dall’approvazione. Può essere il segnale dell’urgenza di intervenire. Anche se il Dl per essere operativo deve attendere i tempi dei regolamenti...

Il drammatico problema delle carceri, sul quale nessuno è mai intervenuto prima come stiamo facendo noi, non si risolve con uno schiocco di dita e certamente non è stato creato da questo Esecutivo. Il Dl è un primo importante intervento di sistema, al quale ne seguiranno altri. Per quanto riguarda i regolamenti c’è l’obbligo di redigerli. Vedremo di farlo nel più breve tempo possibile. Si tratta di un tema cruciale che appartiene alla stessa civiltà del Paese.

Partiamo dai numeri che dicono molto. Ci sono 61.480 detenuti a fronte di poco più di 47 mila posti utili. I suicidi da inizio anno hanno toccato la quota record di 65 per i detenuti, a cui si aggiungono sette guardie carcerarie. Come contate di affrontare una situazione così drammatica?

I numeri sono impietosi. Ed è la ragione per cui a poche ore dall’approvazione del Dl c’è stata una lunga riunione a palazzo Chigi con i vertici di Governo, la stessa agione per cui Antonio Tajani ha dato il via alla “Estate in carcere” di Forza Italia. Vi è la necessità di tenere la guardia alta. Ma un dato è certo: nessun automatismo sarà utile a fronteggiare il sovraffollamento. Uscire dal carcere perché non c’è posto vuol dire recidiva sicura. Una “strada” che si pone in contrasto anche con l’articolo 27 della Costituzione.

Fonte: Il Sole 24 Ore