Sky, Dazn, Tim e Amazon: via alla sfida del calcio in Tv
Tutti ai nastri di partenza. Con il sorteggio di Champions League, oggi giovedì 29 agosto 2024, entra nella fase clou la stagione di calcio in Tv, che è la prima del nuovo ciclo (di cinque anni per la Serie A e di tre anni per le coppe europee) dalla quale soprattutto Sky e Dazn si aspettano indicazioni per capire la risposta alle proprie scelte strategiche: la scommessa sulla Serie A (e, facendo le dovute proporzioni, sulla Serie B) per Dazn a fronte dell’altra scommessa fatta dalla media company di casa Comcast sulle coppe europee. Certo, ormai è sempre più chiaro: serve più di un abbonamento per godere di tutto il calcio in Tv. Già la migliore partita di Champions del mercoledì su Amazon Prime Video aveva imposto l’attenzione sul tema. Da quest’anno, con l’esclusiva delle coppe europee in pancia a Sky, non ci sono alternative.
Le coppe europee su Sky
Per quest’ultima operazione cifre ufficiali non ne sono mai state date, ma le indiscrezioni circolate nel 2023, anno di assegnazione, segnalavano un esborso sui 660 milioni per i diritti Tv di Champions League (185 partite su 203 a stagione), Europa League e Conference League per il 2024-27. Un impegno importante, ma anche conseguente alla nuova formula della Champions: si giocherà 11 mesi su 12 e le partite saranno in totale il 47% in più rispetto alle precedenti edizioni, con il numero delle squadre partecipanti alla fase finale che passa da 32 a 36, tutte in un girone unico. Otto le italiane in Europa: cinque in Champions (Inter; Milan; Juventus; Atalanta e Bologna); due in Europa League (Roma e Lazio) e una in Conference (Fiorentina alle prese, però, stasera con la sfida decisiva da dentro o fuori contro il Puskás Akadémia). Dunque niente più Champions visibile su Mediaset che ha terminato a giugno le sue tre stagioni fatte di una partita a settimana in chiaro su Canale 5 e offerta completa su Infinity (ma sul calcio potrà contare sui diritti della Coppa Italia). Nelle tre competizioni europee – con Europa League e Conference League fino a giugno scorso condivise anche con Dazn – Sky avrà solo la concorrenza di Amazon che per la sua Prime Video si è aggiudicata la migliore partita del mercoledì di Champions. Sky ha inoltre deciso (come anticipato sul Sole 24 Ore dello scorso 12 giugno) di non condividere i diritti con altri broadcaster, ma anche di escludere dalla trasmissione in chiaro, sul suo Tv8, le partite delle italiane, che saranno visibili solo in pay. Una scelta importante per far riprendere quota a ricavi e abbonati, dunque, mettendo sul piatto anche Premier League (fino alla stagione 2027-28), Bundesliga (fino alla stagione 2024-25), Serie C e 3 partite su 10 a turno di Serie A (co-esclusiva con Dazn) con almeno 30 delle migliori 76 partite del campionato (il sabato sera alle 20.45; la novità della partita della domenica alle 18 e il posticipo del lunedì alle 20.45).
Serie A su Dazn
Sulla Serie A il pivot resterà invece, fino al 2028-29, Dazn con tutte le 10 partite a settimana nella sua offerta. «L’Italia è un Paese centrale nella strategia di Dazn. Grazie a risultati solidi sta dando un contributo fondamentale alla crescita globale del gruppo» il quale, peraltro, «nel 2024 raggiungerà la profittabilità», ha detto Shay Segev, ceo di Dazn Group, il 17 luglio alla presentazione della nuova stagione della piattaforma. L’investimento necessario per Dazn per assicurarsi i diritti è stato di 700 milioni l’anno (con in più un meccanismo di revenue sharing con la Lega Serie A al superamento di determinate soglie di abbonamenti). E in questa occasione non ci sono stati neanche gli oltre 340 milioni annui che Tim aveva inizialmente messo sul piatto nell’ultima tornata.
Sforzo importante, ma necessario per Dazn dopo la mossa di Sky sulle coppe europee: non avere la Serie A avrebbe significato sostanzialmente uscire dal mercato italiano. Così non è stato. E la piattaforma guidata in Italia da Stefano Azzi affronta una nuova stagione in cui ha deciso anche di procedere a razionalizzazioni con una strategia focalizzata sulla promozione delle partite con una nuova logica orientata al live, un nuovo studio virtuale e con un diverso uso dello stadio con conseguente minor utilizzo di bordocampisti (cosa che ha portato a uscite fra i giornalisti con tanto di trattativa sindacale). In extremis Dazn ha anche deciso, con una dote di 15 milioni, di puntare, come del resto ha fatto dal 2018, sulla Serie B (di cui si è assicurata i diritti praticamente all’inizio del campionato). E da tempo sta proseguendo sulla strada dell’aumento dei “touchpoint”: da qui l’accordo con Tivùsat come con Amazon Prime Video oltre a quello con Timvision, piattaforma di casa Tim che al momento è sul mercato con un’offerta da 24,99 euro al mese (per i primi tre mesi e poi 34,99 euro mensili) comprensiva di Dazn, lo sport di discovery+ con i canali Eurosport, l’intrattenimento su Timvision, oltre a Disney+ e Infinity+.
Il ventaglio di offerte
Quest’ultima offerta si colloca all’interno di un ventaglio non banale entro cui i consumatori sono chiamati a scegliere. Si parte da un equivalente di 29,92 euro al mese (con il piano Annuale standard di Dazn con pagamento anticipato, che abilita la visione contemporanea di due dispositivi ma solo sulla stessa linea internet) per tutta la Serie A, mentre per le coppe la soluzione è quella di Sky TV (serie e show di Sky) + Sky Sport a 37.80 euro al mese (con vincolo di 18 mesi). Da tempo Sky ha anche Now, piattaforma Ott del gruppo. In questo caso il pass Sport richiede il pagamento di 14,99 euro al mese con permanenza minima di 12 mesi oppure 24,99 euro al mese senza vincoli di permanenza. Per Amazon Prime Video sono necessari 49,90 euro all’anno. Mal contate, ci sono una ventina di opzioni di scelta per i calciofili italiani. Occorre munirsi di pazienza.
Fonte: Il Sole 24 Ore