Smart Fortwo rinascerà, l’erede si chiamerà #2 ma serve un partner industriale

Smart Fortwo rinascerà, l’erede si chiamerà #2 ma serve un partner industriale

Smart #2, erede della Fortwo, è tra le priorità del brand automobilistico (nato con joint venture tra la cinese Geely e Daimler) . Le difficoltà riguardano la ricerca di un partner e la validazione industriale. Due le caratteristiche che dovrà mantenere rispetto al passato: lunghezza di 2,70 metri e le ambite 5 stelle Euro Ncap per la sicurezza.

Nuovi allestimenti per la smart #1

Nel 2020 Smart è diventato un marchio 100% elettrico, producendo solo vetture alla spina. Una scelta presa per motivazioni più economiche che ideologiche che ha portato alla creazione di una gamma composta dalla #1 e #3, a fine mese a Pechino verrà presentata la monovolume #5 e elevata è l’attesa per la fortwo, una formula che in Italia e nella capitale francese ha spopolato.

Al momento, per ampliare la gamma, vengono presentati due nuovi allestimenti per #1: Pure e Pure+ che si differenziano principalmente per la potenza della batteria, rispettivamente 49 e 66 kWh. Queste ultime saranno prenotabili poco prima dell’estate mentre le consegne sono previste verso settembre. Il prezzo di listino (al netto di incentivi) è di circa 35mila euro per la versione da 59 kWh e da circa 40mila euro per la 66 kWh.

Smart #2: le informazioni disponibili al momento

L’attesa per la #2 non è ancora terminata. Per gli amanti della quattroruote cittadina è ancora necessario avere pazienza per l’arrivo della nuova generazione. Le problematiche riguardano principalmente due punti: il pianale, che deve essere molto compatto (lunghezza della vettura di 2,70 metri) e per questo utilizzabile solo per pochi modelli; e un partner con cui condividere il progetto e, soprattutto i costi, in quanto non è possibile costruire un pianale ad hoc solo per una vettura. Inoltre, Smart ha abituato gli “smartisti” ad un’auto sicura e che risponda alle cinque stelle Euro Ncap, dove le dimensioni incidono in modo importante per la sicurezza. Per dare l’ok alla produzione sarà necessaria l’approvazione della verifica industriale e al momento non si hanno ancora informazioni certe sulle tempistiche.

Fonte: Il Sole 24 Ore