Smartphone, ecco la nuova serie 14T di Xiaomi e un nuovo flip con Ai integrata

Differisce leggermente il 14T: rimane il sistema a tripla fotocamera, ma con quattro lunghezze focali che vanno da 15mm a 100mm. Il sensore è meno prestigioso (un Sony IMX906) da 50 Megapixel f/1.7 da 23 mm. In entrambi i casi oltre all’hardware è il software a fare la differenza, e qui troviamo i due filtri fotografici di Leica, per immagini più naturali o dai colori più accesi. Xiaomi 14T Series eredita anche alcune funzionalità del modello Ultra legate al video: la modalità Movie riprende in 2,39:1, la modalità Director offre piena personalizzazione in fase di scatto mentre la modalità MasterCinema registra video HDR nel formato 10-bit Rec. 2020, anche se la registrazione è limitata ad un 30p 4K.

Il cuore pulsante del modello di punta Pro è il processore di punta MediaTek Dimensity 9300+, che, unito alla CPU multi-core, è in grado di eccellere nelle applicazioni AI e nei giochi. Il 14T è invece dotato di un processore MediaTek Dimensity 8300-Ultra. La scelta del processore ha portato all’utilizzo di un sistema di dissipazione più avanzato sul Pro, che spiega così anche lo spessore superiore di questo modello. Per entrambi c’è un display AMOLED da 6,67 pollici, che offre una risoluzione di 1,5K (2712 x 1220) con una densità di pixel di 446 ppi e luminosità di picco di 4000 nit. Un display avanzato che garantisce una profondità di colore a 12bit e un refresh rate che arriva fino a 144Hz, ideale per il gaming. La qualità audio ha la certificazione Hi-Res Audio Wireless e agli altoparlanti stereo sono provvisti di tecnologia Dolby Atmos. Ad alimentare i due dispositivi ci sono poi batterie da 5000 mAh che garantiscono fino a 1600 cicli di ricarica completi, con ricarica rapida da 67 W per il 14T e da 120 W per quello Pro, dove è disponibile anche la ricarica wireless da 50 W.

Il pieghevole MIX Flip: prestazioni al top

Il primo pieghevole della storia di Xiaomi punta al mercato dei top di gamma (servono 1299.90 euro per la versione 12+512 GB) grazie alla qualità costruttiva, un hardware di alto livello e la fotocamera avanzata con lenti ingegnerizzate Leica. C’è il processore Snapdragon 8 Gen 3 con memorie UFS 4.0 e piena compatibilità con il Wi-Fi 7. C’è poi una delle batterie più grandi che abbiamo visto in un pieghevole a conchiglia, da ben 4780 mAh e con ricarica rapida a 67 W. A questo si aggiunge un comparto fotografico progettato con Leica, con un sensore principale Light Fusion 800 da 50 Megapixel f/1.7 e 23 mm oltre al tele sempre da 50 Megapixel f/2.0 da 47 mm. Lo schermo esterno da 4 pollici è tra i più grandi della categoria e le possibilità di usarlo da chiuso sono numerose grazie ai numerosi widget disponibili.

Intelligenza artificiale per immagini e produttività

Anche per i dispositivi Xiaomi arriva l’Ai. Una mancanza che si è fatta sentire e che ora è stata colmata grazie ai nuovi aggiornamenti del sistema operativo HyperOS che introducono tante funzioni che sfruttano l’intelligenza artificiale in vario modo, a partire dalle traduzioni. Questa parte viene gestita con tecnologia di proprietà di Xiaomi e permette di tradurre conversazioni dal vivo, così come chiamate e meeting online. In realtà è in grado di funzionare praticamente con qualsiasi applicazione, essendo integrata direttamente in HyperOS.

Google fornisce il Circle to Search, per effettuare ricerche partendo dall’immagine e l’integrazione dell’Ai generativa Gemini, per effettuare richieste all’assistente virtuale sia con input testuale e vocale (purtroppo non c’è la versione Live in lingua italiana). Con le applicazioni AI Note e AI Recorder si possono registrare conversazioni trasponendole in testo automaticamente, con tanto di riassunto e riconoscimento degli interlocutori. Sul fronte della creatività i nuovi smartphone sono dotati di AI Image Editing, con AI Eraser Pro, che rimuove persone o oggetti indesiderati dalle foto; AI Film, che facilita la creazione di brevi video cinematografici e AI Portrait, che genera avatar personalizzati.

Fonte: Il Sole 24 Ore