Smush materials conquista il palcoscenico di GoBeyond
L’inquinamento da plastica monouso passa oggi anche dalla trasformazione di sottoprodotti agricoli in biomateriali per imballaggi. Si parte così dai funghi per costruire nuovi packaging naturali, circolari, biodegradabili. Un’alternativa al polistirolo espanso con una tecnologia basata sul micelio. È l’idea innovativa diventata impresa di una startup lombarda che sta intercettando l’interesse degli operatori di ogni parte del mondo. Smush materials – questo è il nome della startup – si è aggiudicata il primo premio dell’ottava edizione della call for ideas di GoBeyond, piattaforma di innovazione responsabile di Sisal e punto di riferimento per l’ecosistema italiano dell’innovazione. L’azienda lombarda sfrutta la tecnologia naturale che risiede nella crescita del micelio fungino, trasformando sottoprodotti principalmente agricoli italiani in un materiale composito grazie a un processo di fermentazione fungina. Ma c’è di più. Dopo l’uso gli imballaggi possono tornare nel terreno come fertilizzanti o essere smaltiti come rifiuti organici. «I nostri clienti target risiedono nell’automotive, nell’elettronica, nella cosmetica e nella farmaceutica fino ad arrivare a imballaggi per macchinari pesanti e ingombranti come gli ascensori», afferma Marco Lenzi, co-foundatore e a capo della tecnologia di Smush Materials.
I numeri del progetto
La vittoria di GoBeyond arriva in una delle edizioni da record con ben 460 startup candidate e oltre 20 premi assegnati. La startup vincitrice si è aggiudicata un grant equity free dal valore di 50 mila euro. «Con GoBeyond la nostra ambizione è quella di dare un contributo rilevante allo sviluppo dell’ecosistema delle startup in Italia. In questi anni il progetto è cresciuto in modo importante sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo rispetto agli inizi. Non ci sono soltanto il grant o la collaborazione di partnership con tutti gli stakeholder che aderiscono a GoBeyond, ma anche l’attività di venture clienting dove accompagnano le startup nello sviluppo dei prototipi e delle prime implementazioni in questo percorso che li deve portare con successo ad arrivare sul mercato», sostiene Francesco Durante, amministratore delegato di Sisal. Da segnalare la significativa presenza di realtà a leadership femminile salita al 42%, in controtendenza rispetto al dato italiano delle startup fermo al 13%. Con menzioni speciali sul podio anche Northern Light Composites, Promama, Sunspeker, BrailleFly e Develop-Players, che si sono aggiudicate percorsi di advisory messi a disposizione dai partner di GoBeyond, che potranno così accompagnare lo sviluppo e la crescita delle startup. La cerimonia di premiazione ha visto la partecipazione di Simona Maschi, co-fondatrice e direttrice del Copenaghen Institute of Interaction Design. Sul palco anche Annamaria Tartaglia, fondatrice e ceo TheBrandSitter e presidente della giuria, insieme a Massimo Carnelos, responsabile Ufficio innovazione tecnologica e startup al ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale.
Mercato e impatto
Una novità di questa edizione è stata la Sisal Retail Challenge, con un grant equity free da 10mila euro da assegnare a una startup già costituita con un prodotto pronto o sul mercato che presentava un’offerta nell’ambito del Retail Sostenibile. Si è aggiudicata questo premio Northern Light Composites, che affronta il problema del fine vita della vetroresina, trasformandola in un materiale circolare e riducendo significativamente l’impatto ambientale. A pochi mesi dalla sua tragica scomparsa è stata assegnata una menzione speciale per ricordare Emilio Petrone: durante il suo mandato come amministratore delegato di Sisal ha fortemente voluto la nascita di GoBeyond. Il premio è stato conferito a Develop-Players, startup capace di integrare i valori di innovazione e impatto che hanno sempre caratterizzato l’impegno e la visione imprenditoriale di Petrone.
Fonte: Il Sole 24 Ore