Snam lancia piano da 12,4 miliardi al 2029. Focus su infrastrutture e transizione verso lo zero netto

Snam lancia piano da 12,4 miliardi al 2029. Focus su infrastrutture e transizione verso lo zero netto

La crescita degli indicatori finanziari

Quanto agli obiettivi finanziari, nell’arco di piano Snam prevede di far crescere tutti i principali indicatori, a partire dalla Rab (la regulatory asset based) del 6,4% (rispetto al >6% del precedente piano) grazie a nuovi investimenti, all’effetto dell’inflazione e all’integrazione di asset come Edison Stoccaggio, la Fsru di Ravenna e gli asset Ccs. L’ebitda adjusted è stimato in rialzo del 5% (rispetto al 7,4% del precedente piano) grazie soprattutto alla crescita della Rab, a una maggiore efficienza nei costi, alla riduzione del WACC, al deconsolidamento del business del biometano e ai primi contributi della rete Ccs. Tali fattori contribuiranno alla crescita prevista dell’ebitda di gruppo a circa 3,51 miliardi di euro al 2029, al netto del business del biometano, con 80 milioni di euro provenienti dalle attività di transizione energetica. L’utile netto è invece atteso crescere del 4,5% (rispetto al 4% del precedente piano) grazie all’aumento dell’ebitda e dei contributi della società partecipate, parzialmente compensato dall’aumento delle spese di ammortamento e finanziarie. Sul fronte del debito, infine, l’asticella è vista in aumento a circa 21,2 miliardi di euro connesso al piano di investimenti da 12,4 miliardi di euro e al pagamento dei dividendi.

La guidance

Passando alle previsioni sulla guidance, si conferma quanto programmato per il 2024, mentre sul 2025 la Rab tariffaria dovrebbe raggiungere i 25,8 miliardi di euro (in crescita dell’8% rispetto al 2024) grazie ai nuovi investimenti, all’effetto dell’inflazione, all’integrazione di Edison Stoccaggio e alla Fsru di Ravenna. Lebitda adjusted dovrebbe raggiungere i 2,85 miliardi di euro (+4% rispetto alla guidance 2024) grazie alla crescita della Rab e ai contributi di Edison Stoccaggio e della FSRU di Ravenna, nonostante un Wacc (il costo medio ponderato del capitale) più basso. L’ l’utile netto adjusted dovrebbe raggiungere 1,35 miliardi di euro (+10% rispetto alla guidance 2024) grazie all’aumento dell’ebitda e dei contributi delle società partecipate, parzialmente compensato dall’aumento delle spese di ammortamento.

La politica dei dividendi

Sul fronte della politica dei dividendi, viene poi confermata una cedola 2024 di 0,2905 euro, in aumento del 3% rispetto al 2023. Mentre, guardando all’arco di piano, si prevede un dividendo in aumento annuale del 4% (contro il 3% minimo del piano precedente) dal 2025 al 2029, con una payout ratio massima dell’80%. Il dividendo totale del 2024 sarà distribuito nel 2025, con il 40% (0,1162 euro per azione) già pagato come acconto il 22 gennaio 2025 (record date: 21 gennaio 2025; data di stacco: 20 gennaio 2025). Il restante 60% (0,1743 euro per azione) sarà distribuito il 25 giugno 2025 (record date: 24 giugno 2025; data di stacco: 23 giugno 2025), previa approvazione dell’assemblea degli azionisti chiamata ad approvare il bilancio 2024.

Il capitolo debito

Sempre in tema di solidità finanziaria, Snam si impegna a mantenere una solida struttura finanziaria per tutto il periodo del Piano. Tradotto: da qui ai prossimi cinque anni, il costo medio del debito dovrebbe raggiungere il 2,8%, 20 punti base in più rispetto al piano precedente, riflettendo le condizioni di finanziamento attuali e previste. Nonostante il previsto aumento dell’indebitamento a circa 21,2 miliardi di euro nel 2029, dovuto all’incremento degli investimenti, Snam manterrà un’ampia flessibilità finanziaria entro le soglie di credito stabilite dalle agenzie di rating Moody’s, Standard and Poor’s e Fitch, garantendo l’attuale merito di credito. Si prevede, inoltre, che la percentuale di finanziamenti sostenibili rispetto ai finanziamenti complessivi aumenterà in modo significativo, raggiungendo il 90% entro il 2029, in aumento rispetto al precedente obiettivo dell’85% entro il 2027, posizionando Snam tra le società leader nella finanza sostenibile.

Le opportunità di investimento al 2034

Infine, il capitolo delle opportunità di investimento che raggiungeranno, tra il 2030 e il 2034, i 14,7 miliardi di euro e che si aggiungono ai 12,4 miliardi previsti nell’arco di piano portando l’ammontare complessivo a circa 27 miliardi di euro. Tali investimenti si concentreranno soprattutto sul completamento dei progetti per migliorare la sicurezza e la flessibilità del sistema energetico e sul mantenimento dell’affidabilità e della resilienza degli asset, riducendo al contempo la loro impronta carbonica, ma andranno a investire anche l’ampliamento del progetto Ccs e costruzione della dorsale dell’idrogeno, a condizione che vi siano ritorni adeguati e quadri normativi favorevoli.

Fonte: Il Sole 24 Ore