Sostenibilità e informativa: le aziende dell’Egm devono fare ancora tanta strada

Sostenibilità e informativa: le aziende dell’Egm devono fare ancora tanta strada

Mercato Egm e sostenibilità? C’è ancora tanta strada da fare. È la posizione degli investitori istituzionali esposti sul listino ex Aim di Piazza Affari. È quanto emerge dalla ricerca realizzata dalla Luic-Università Cattaneo e da IR Top consulting dal titolo «Informativa Esg e mercato dei capitali: il gap da colmare». Alla survey hanno partecipato 40 investitori istituzionali. Delle tre dimensioni della sostenibilità, è la G di governance che risulterebbe “abbastanza completa” secondo gli intervistati. Mentre sul versante E (ambiente), il 65% considera “poco completa” tutta l’informativa relativa al cambiamento climatico e in particolare le policy aziendali volte a perseguire la carbon neutrality. Una via di mezzo invece la S di sociale: grande attenzione (60%) su salute e sicurezza dei dipendenti ma “poco completa” su tutti altri aspetti.

I grandi investitori

Ecco dunque un po’ il quadro che rileva nell’ambito Esg del listino Egm. Una fotografia realilzzata grazie alle risposte dei grandi investitori. I quali hanno aumentato di gran lunga la propria sensibilità sulle tematiche della sostenibilità.

«L’informativa legata agli aspetti ambientali e di governance assume sempre maggiore rilevanza nelle decisioni di investimento: il 90% dei rispondenti, infatti dichiara di tenerne conto – dichiara Alessandro Cortesi, ordinario di contabilità e bilancio della Liuc –. Solo il 35%, però, dichiara di farlo sempre; dunque, ci sono ampi margini di miglioramento. E ancora, il 70% afferma di valutare o richiedere alle aziende partner, in assenza di una esaustiva informativa Esg, altri parametri di natura ambientale, sociale e di governance ai fini della scelta di investimento».

Aggiunge Cortesi che «tra i temi ritenuti di maggior rilevanza, c’è l’informativa ambientale e quella sulla governance. Tra le informazioni più carenti ci sono per contro la chiara identificazione dei rischi e delle opportunità associati ai temi di sostenibilità nonché l’esplicitazione delle metriche e degli obiettivi Esg. Tra le criticità, è stata segnalata anche la difficoltà di quantificare e comparare l’informativa fornita».

Gli standard contabili Esg

La difficoltà di confrontare i dati e l’assenza di standard contabili è uno dei principali ostacoli per una completa e dettagliata analisi Esg delle aziende quotate, soprattutto delle piccole e medie. Su questi temi stanno lavorando l’Efrag, l’associazione europea dei revisori contabili (consulente della Commissione Ue) e l’Issb che è una struttura creata dalla Fondazione Ifrs, l’organismo internazionale che si occupa degli standard contabili.

Fonte: Il Sole 24 Ore