Sostenibilità, per il 79% degli italiani ha effetti sulla qualità della vita

Sostenibilità, per il 79% degli italiani ha effetti sulla qualità della vita

La sostenibilità ormai non è più un’esigenza da tener presente per non inquinare e rendere questo mondo migliore ma è diventata un’esigenza legata alla qualità della vita. Il rapporto realizzato da Nespresso Italiana e dall’istituto di ricerca Swg restituisce un dato chiaro a tal proposito: per quasi 9 italiani su 10 la sostenibilità non riguarda più solo l’ambiente, per il 79% è connessa alla qualità della vita.

Un cambiamento di prospettiva

I dati del primo “Osservatorio Partecipativo su Economia Circolare, Impatto sulle Comunità locali e territori. Le opinioni italiane, i bisogni e le prospettive future” mostrano che c’è un vero e proprio cambio di mentalità, che però ancora non basta. Gli intervistati non considerano più la sostenibilità un concetto astratto. Ma qualcosa di molto concreto, il che significa lanciarsi verso un consumo più responsabile e migliorare la propria qualità della vita. Va detto però che il 79% degli italiani considera la sostenibilità legata appunto alla qualità della vita ma nel frattempo è alta la percentuale di coloro che ritengono che il cambio di mentalità sia arrivato troppo tardi, rispetto alle difficoltà che ci sono (si pensi alle recenti alluvioni).

La sfiducia sulla lotta al cambiamento climatico

Secondo i dati Nespresso Italiana-Swg, il 61% manifesta sfiducia rispetto alla possibilità di invertire la rotta del cambiamento climatico. All’interno di questo 61% c’è chi ritiene ormai persa la lotta al cambiamento climatico.

Anche il concetto di economia circolare non viene percepito come qualcosa di estremamente efficace o risolutivo. Quindi c’è un doppio binario: sostenibilità significa ormai qualità della vita ma dall’altro lato il percorso intrapreso è in salita ed è stato intrapreso, forse, troppo tardi. Ad esempio il 62% degli intervistati chiede un cambio di passo nelle pratiche di sostenibilità. Nel dettaglio poco più di 6 persone su 10, dunque, chiedono che le aziende “superino le mere dichiarazioni e intraprendano azioni capaci di generare impatti concreti per migliorare la qualità della vita nei territori dove operano”. Tra le priorità, è stato spiegato, emerge anche “la protezione attiva dell’ambiente con attività che riqualifichino e preservino il territorio ma anche l’impegno in progetti di educazione e sensibilizzazione per i più giovani, il finanziamento della ricerca e il sostegno alle associazioni locali che operano in ambito sociale e di solidarietà”.

“Ascoltare i cittadini”

Il direttore generale di Nespresso Italiana, Thomas Reuter, ha affermato che “la sostenibilità come cura è al centro delle scelte” del gruppo, “cura che vogliamo generi valore condiviso e impatti positivi per le persone e il territorio”. “Oggi – ha spiegato – con l’Osservatorio, annunciamo un cambio di passo: vogliamo ascoltare ancora di più le voci italiane, anche delle generazioni più giovani, per capire come possiamo migliorare, non solo come azienda, ma come partner delle comunità in cui operiamo, con uno sguardo rivolto al futuro per creare un percorso condiviso per l’Italia e con l’Italia”.

Fonte: Il Sole 24 Ore