Southwest Airlines mantiene i bagagli gratuiti e introduce la Premium Class

Southwest Airlines non cede alle pressioni dell’azionista il fondo Elliott IM e continuerà, unica compagnia al mondo, a fare “volare” gratuitamente i bagagli dei passeggeri. «Ci scelgono anche per questo», ha sempre sostenuto il ceo Robert Jordan, entrato nel mirino del fondo, controllato dall’uomo d’affari Paul Singer che detiene il 10% del vettore, deciso a cambiare strategia al punto da convocare un’assemblea straordinari per rimuovere il ceo, sostenendo che il modello di business è ormai vecchio.

Nel giorno dell’Investor Day, il vettore ha presentato agli analisti il suo piano con l’intento di rilanciare gli utili e la redditività: dall’introduzione della premium economy con sedili più spaziosi, all’avvio dei voli notturno, all’assegnazione dei posti a pagamento, come fanno ormai tutte le compagnie, mandando in soffitta il sistema di imbarco aperto utilizzato da oltre 50 anni. Una decisione presa dopo un sondaggio tra i passeggeri dove è emerso che l’80% preferisce conoscere il proprio posto prima di arrivare all’aeroporto, invece di scegliere tra i posti liberi al momento dell’imbarco, come succede quando si sale su un autobus.

Se il piano cede sull’assegnazione dei posti, non fa sconti invece sui bagagli dei passeggeri che continueranno ad essere gratuiti sia a bordo sia in stiva. Una voce che l’anno scorso ha portato nelle casse delle compagnie aeree statunitensi più di 7 miliardi di dollari di entrate, con American e United che hanno raccolto più di un miliardo di dollari a testa. Gli analisti da tempo sostengono che l’esclusione di questa ancillary revenue fa perdere molti soldi. Ma per Southwest che per anni ha costruito campagne pubblicitarie intorno al concetto dei “bagagli volano gratis”, l’eliminazione di questo vantaggio potrebbe cambiare il DNA della compagnia aerea tanto quanto – o forse di più – l’introduzione dell’assegnazione dei posti. La compagnia si giustifica sostenendo che il cambiamento della sua politica «farebbe diminuire la domanda con un danno superiore di gran lunga a qualsiasi guadagno dovuto all’imposizione e alla riscossione della tariffa per i bagagli».

Tra le altre misure annunciate, un programma di riacquisto di azioni per un valore di 2,5 miliardi di dollari, la ricerca di un partner internazionale, la vendita di pacchetti vacanza e operazioni di vendita e leasing di aeromobili per cercare di risollevare le sorti dell’azienda. 

Prima low cost al mondo e presa come modello per molto vettori europei, come nel caso di Ryanair, per 47 anni Southwest ha sempre chiuso i bilanci in utile fino alla crisi Covid da cui non si è mai ripresa: i ritardi nella consegna degli aerei da parte del costruttore Boeing, l’eccesso di capacità del settore e i modelli di viaggio post-pandemia hanno depresso gli utili. Il traffico è inferiore ai livelli pre-Covid e le azioni hanno perso circa il 40% del loro valore negli ultimi tre anni. L’azienda ha rivisto al ribasso le proprie prospettive almeno otto volte negli ultimi 20 mesi, nonostante il boom della domanda di viaggi: per l’anno in corso, gli analisti prevedono profitti in calo dell’83% rispetto a un anno fa. Si tratterà di vedere se queste misure saranno sufficienti per risollevare le sorti della compagnia e per calmare l’azionista: il primo segnale è arrivato dalla Borsa dove le azioni Southwest Airlines sono salite dell’11 per cento.

Fonte: Il Sole 24 Ore