Sparco, il nuovo piano di welfare premia la fedeltà aziendale
Dalla culla alla scuola, dall’ufficio alla famiglia. Si potrebbe riassumere così l’impegno di Sparco, marchio piemontese e leader mondiale per dell’abbigliamento tecnico e delle attrezzature per il motorsport, che nel nuovo piano di welfare aziendale, lanciato per il 2025, ha scelto di premiare i genitori, l’impegno nello studio, e la “fedeltà aziendale”, con un investimento di non meno di 500mila euro, quattro volte di più del piano 2024 che prevedeva un bonus di 3000 euro per tutti i nuovi nati o i bambini adottati da un dipendente dell’azienda. Il bonus è stato confermato ma il pacchetto è stato ampliato con il progetto “back to school” che offre un contributo di 400 euro netti l’anno per l’acquisto di libri scolastici per i figli dei dipendenti dalla prima media alla quinta superiore, e un premio di 100 euro per i ragazzi che si diplomano in una scuola statale con un voto uguale o superiore a 90, e di 1500 euro – più o meno un mese di stipendio per un operaio – per quelli che si laureano con un punteggio di almeno 100 all’università.
«Dopo il covid e l’avvento massiccio dello smart working, abbiamo sentito un allontanamento nel rapporto tra dipendenti e azienda e abbiamo pensato di ricostruirlo allargando lo sguardo oltre ai singoli dipendenti. Ci siamo chiesti quali fossero i momenti importanti nella vita di una famiglia e l’arrivo di un figlio è sicuramente uno di questi, ma ce ne sono molti altri, ad esempio il passaggio dalla scuola primaria a quella secondaria, quando bambini diventano ragazzi, i maestri diventano professori e l’impegno economico dei libri comincia a pesare sul bilancio familiare. E infine abbiamo scelto di partecipare alla gioia delle famiglie che vedono i loro ragazzi diplomarsi e laurearsi – spiega Aldino Bellazzini, presidente e amministratore delegato di Sparco – Le nuove iniziative di welfare riflettono la convinzione che il benessere dei nostri lavoratori sia centrale per la crescita dell’azienda, in termini sia di dimensioni che di valore umano».
Duemila dipendenti, oltre 156 milioni di fatturato e quasi 50 anni di lavoro e di successi alle spalle. L’azienda con sede a Volpiano, in provincia di Torino, che veste, tra gli altri, campioni della formula uno del calibro di Max Verstappen, ha capito ormai da tempo che investire sui dipendenti significa aumentare anche il valore imprenditoriale del marchio. Dal 2021 Sparco ha accelerato le sue politiche Esg, l’azienda – dove il 70% dei dipendenti è donna – ha ottenuto anche la certificazione per la parità di genere, concessa dagli enti certificatori sulla base di criteri obiettivi come la parità di salario e la presenza femminile nelle posizioni apicali. Sono valori spendibili in un bilancio di sostenibilità ma anche misure che possono convincere un lavoratore a restare.
«Viviamo un periodo di grande mobilità nelle aziende – prosegue Bellazzini – misure come quelle che abbiamo messo in campo possono aiutarci a trattenere le competenze». E infatti il piano di welfare premia anche la fedeltà con i “Traguardi Awards”, che celebrano i 25 e i 35 anni di anzianità aziendale. Sono rivolti al benessere dei dipendenti anche gli sportelli di ascolto psicologico, le visite mediche di prevenzione, ma anche momenti di aggregazione extra lavorativa come i cineforum, gli incontri letterari e il servizio di una biblioteca aziendale a disposizione di tutti i dipendenti. In un certo senso Sparco, con la sua attenzione alle famiglie dei propri lavoratori, segue una tradizione che in Piemonte è radicata soprattutto nelle aziende più grosse, da quella che un tempo fu l’Olivetti, alla moderna Ferrero. Le dimensioni di Sparco oggi non sono paragonabili a quei colossi, «però siamo cresciuti molto e abbiamo una dimensione tale che ci impone di agire anche nel sociale – commenta Bellazzini – Abbiamo sentito la necessità di farci carico di alcune delle problematiche che vivono le famiglie. Queste iniziative rappresentano l’inizio di un percorso virtuoso, che ogni anno ci porterà ad ampliare il ventaglio di opportunità offerte».
Fonte: Il Sole 24 Ore