Spettacolo, welfare più debole – Il Sole 24 ORE
Tempi lunghi nell’erogazione, procedure di accesso giudicate dagli utenti complesse, soprattutto nel calcolo degli importi, e un ammontare delle risorse stanziate, che se pur confermato dalla legge di Bilancio del 2025, è in calo.
Sono queste le criticità che rischiano di vanificare l’efficacia dell’indennità di discontinuità per i lavoratori dello spettacolo impedendo di fatto lo sviluppo di un sistema di welfare per il settore. L’istituto di previdenza ha infatti da poco diffuso una nota con la quale specifica, facendo riferimento al messaggio n.149 del 15 gennaio 2025, i termini di apertura, il 15 gennaio appunto, e di chiusura, il 30 aprile (inizialmente 31 marzo) per la presentazione delle richieste (si veda la scheda a fianco). Un’occasione attesa da un comparto che, secondo l’Inps (dati pubblicati il 23 maggio del 2024) nel 2023 ha contato 367.535 lavoratori (11.299 euro la retribuzione media annua). Si tratta di un bacino che, se pur esiguo, è in crescita: i lavoratori sono aumentati di 17.275 unità (+4,9%) rispetto al 2022, con un lieve incremento della retribuzione media nell’anno (+0,2%) e una riduzione del numero medio di giornate retribuite (-1,1%).
Ma cos’è esattamente l’indennità di discontinuità (Idis)? Introdotta dal Dlgs 175 del 30 novembre 2023, l’Idis che, nelle intenzioni avrebbe dovuto ricalcare un’analoga misura francese, sulla carta andrebbe a “proteggere” il reddito di quei lavoratori che per la loro attività hanno periodi non coperti da un contratto. Di fatto però «spesso si confonde questa misura con l’indennità di disoccupazione – mi spiega P., attore e musicista – invece sono misure diverse. In questo caso si tratta di un sostegno al reddito per quei periodi di studio, di preparazione in vista di uno spettacolo, di una performance, di una mostra o altro, periodi che fanno parte del lavoro e che anzi sono proprio necessari alla creatività».
Nel 2023 l’indennità ha fatto registrare 20.885.624,59 di importo netto, al netto cioè della tassazione (24.689.525,84 lordo), sceso a 7.956.310,98 (9.614.994,61 lordo) nel 2024. Parallelamente se nel 2023 le domande presentate sono state 12.187, di queste le accolte sono state la metà circa, ovvero 6.379; nel 2024, 9.224 e le accolte 5.260.
A determinare il calo anche la riduzione della copertura finanziaria prevista dalla manovra. Una volta terminati i fondi chi ha presentato la domanda, pur in possesso dei requisiti (si veda la scheda in pagina) non avrà accesso al beneficio.
Fonte: Il Sole 24 Ore