Strage di Erba, giudici riuniti per richiesta di revisione. Olindo: «Spero in un nuovo processo»

I giudici della seconda sezione penale della Corte d’Appello di Brescia, presieduta da Antonio Minervini, si sono riuniti in camera di consiglio. La corte dovrà decidere sull’ammissibilità o meno della richiesta di revisione del processo a carico di Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati in via definitiva all’ergastolo per l’eccidio dell’11 dicembre 2006 a Erba, in provincia di Como.

A inizio udienza, il procuratore generale di Brescia, Guido Rispoli, d’accordo con l’avvocato di Stato Domenico Chiaro, ha chiesto una dichiarazione di inammissibilità che chiuderebbe la strada a un nuovo processo. I giudici sono chiamati a decidere se confermare la sentenza di condanna oppure dare il via a un nuovo processo, ammettendo le nuove prove presentate dalla difesa, rappresentata dagli avvocati Fabio Schembri, Nico D’Ascola, Luisa Bordeaux e Patrizia Morello.

Olindo: «Spero davvero in un nuovo processo»

«Io ci spero davvero nella revisione». In una pausa dell’udienza a Brescia, l’ex netturbino Olindo Romano ha rivelato ai suoi legali di credere in un nuovo processo per lui e la moglie Rosa Bazzi – condannati all’ergastolo per la strage di Erba – sul quale stanno ora decidendo i giudici in camera di Consiglio. La decisione sarà nota dopo le 14 e il pg di Brescia Guido Rispoli, rinunciando alle repliche, ha ribadito la richiesta di inammissibilità delle istanze di revisione dei coniugi condannati per la strage di Erba e del sostituto pg di Milano, Cuno Tarfusser.

Marzouk: «Spero che si riapra processo»

«Non mi interessa se sia per spaccio o per altri motivi, l’importante è che si riapra il processo». Lo ha detto Azouz Marzouk, padre e marito di due delle vittime della strage di Erba, uscendo dal palazzo di giustizia di Brescia dove i giudici sono chiusi in camera di consiglio per la decisione sulla revisione del processo a carico di Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati in via definitiva per l’eccidio del 2011.

«Aspettiamo e speriamo – ha affermato – Io non ho nascosto niente, ho detto tutto, mi sono messo in gioco e avete visto come mi hanno dipinto i media, ma è importante che si riapra il processo».

Fonte: Il Sole 24 Ore