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Strage di Pioltello, giudici in Camera di consiglio
Le giudici del collegio della quinta sezione penale del tribunale di Milano (presidente Canevini) sono entrate in Camera di consiglio per il disastro ferroviario meglio noto come l’incidente di Pioltello del 25 gennaio del 2018, quando un treno regionale uscì dai binari causando tre morti e un centinaio di feriti. Il verdetto non è atteso prima della fine della mattinata.
Chieste condanne fino a otto anni
I pubblici ministeri Leonardo Lesti e Maura Ripamonti hanno chiesto di condannare a pene fra i 6 anni e 10 mesi e gli 8 anni e 4 mesi di reclusione gli allora manager di Rete Ferroviaria Italiana (alcuni ancora alti dirigenti di RFI o FS) Maurizio Gentile, Umberto Lebruto, Vincenzo Macello e i tecnici del Nucleo manutentivo Marco Albanesi e Andrea Guerini, oltre alla società a una multa da 900mila euro per il deragliamento, a causa di un giunto difettoso sulla rete, del treno regionale 10452 Cremona-Milano Porta Garibaldi con a bordo 350 passeggeri del 25 gennaio 2018 che provocò la morte di tre donne – Ida Milanesi, Giuseppina Pirri e Pierangela Tadini – il ferimento di oltre 100 persone e danni superiori ai 6,2 milioni di euro.
Anche violazione delle norme sulla sicurezza tra le accuse
Le accuse sono a vario titolo di disastro ferroviario, omicidio plurimo e lesioni plurime colpose (molte estinte per remissione delle denunce) e violazioni o omissioni sulla normativa per la sicurezza sul lavoro e la prevenzione degli infortuni. Chiesta l’assoluzione invece per Moreno Bucciantini (a capo del Reparto Programmazione e Controllo dell’Unità Territoriale Linee Sud della Direzione territoriale produzione Milano di RFI), per il responsabile della struttura operativa ingegneria della DTP di Milano, Ivo Rebai, e per Marco Gallini, responsabile della struttura organizzativa – servizi per i rotabili e per la diagnostica della società.
Fonte: Il Sole 24 Ore