Studenti, mix di incentivi fiscali per abbassare gli affitti (e favorire gli atenei più «piccoli»)
La leva fiscale per favorire l’affitto agli studenti fuori sede. Secondo l’ultima rilevazione di SoloAffitti e Fiaip, per una stanza singola si arriva a pagare anche 630 euro. Il canone medio, aumentato del 23% in un anno, è di 372 euro. Per una camera doppia l’affitto medio è di 283 euro: in questo ultimo caso l’aumento, rispetto al 2023, si assesta al 26 per cento. Serve, dunque, una fiscalità di vantaggio sia per i proprietari che per gli studenti per favorire l’aumento dell’offerta abitativa e nel contempo rendere più sostenibile il pagamento dell’affitto. Su questi due elementi poggia la proposta di legge, presentata questa mattina a Roma, alla Camera, da Fiaip (la Federazione degli agenti e intermediari immobiliariI e SoloAffitti.
La proposta di legge
La proposta prevede, da un lato, l’esenzione dell’Imu a favore dei proprietari che affittano a studenti universitari fuori sede tramite la stipula di contratti di natura transitoria (da 6 a 36 mesi). Tramite la leva fiscale si vuole incentivare ad affittare a studenti fuori sede, riferendosi a quei proprietari che, ad oggi, scelgono altre tipologie di locazione o, addirittura, preferiscono lasciare le case vuote (secondo l’Istat su 35 milioni di abitazioni in Italia ce ne sono 9,5 milioni di sfitte). Dall’altro, si chiede l’aumento della detrazione, a favore dello studente-inquilino, dal 19% al 30% sul canone di locazione annuo su di un massimo di 6mila euro e non di 2633 euro (portando il risparmio annuale da 500 a 1800 euro ovvero un beneficio per lo studente di 150 euro mensili e non di 40), mantenendo gli attuali limiti reddituali e lasciando esteso il beneficio, come già accade oggi, ai genitori ovvero a chi di fatto paga l’affitto e anche nel caso dell’affitto di una sola stanza.
«L’assenza di case per studenti, soprattutto nelle grandi città universitarie, è un problema reale che alimenta l’aumento dei canoni di locazione – dichiara il presidente nazionale Fiaip Gian Battista Baccarini -. È per questo che abbiamo posto all’attenzione del legislatore due proposte orientate ad introdurre concreti benefici fiscali finalizzati da una parte ad aumentare l’offerta abitativa sul mercato, dall’altra a rendere più sostenibile il pagamento dell’affitto agevolando gli studenti sia nell’accesso alla casa che, indirettamente, nel diritto allo studio in particolare per le famiglie economicamente più deboli».
La ricerca
Come emerge dalla fotografia scattata dal centro studi di SoloAffitti, in collaborazione con la Fiaip, se è aumentata la domanda di affitto di circa 30% in un anno, è lievemente diminuita l’offerta del 10 per cento. E’ esploso il numero di persone che cerca casa in affitto, a fronte di un’offerta insufficiente a soddisfare la domanda. Situazione, questa, che ha determinato negli ultimi anni il progressivo aumento dei canoni.
Gli studenti, in Italia, sono oltre 1,9 milioni nell’anno accademico 2023/2024. Le università nel nostro paese sono 110 e le province con atenei sono 54. Gli universitari fuorisede – secondo i dati del ministero dell’Università – sono 446.600, in crescita rispetto al 2023 del 14 per cento. Passando agli alloggi, i posti letto negli studentati sono 85mila (circa il 19% del fabbisogno effettivo). Il prezzo più alto per una camera singola lo si paga a Milano (canone medio di 630 euro), che è anche l’unica città che ha però visto una seppur lieve flessione (- 2%), in parte perchè i canoni avevano già raggiunto lo scorso anno un livello prossimo al massimo sostenibile per il mercato; dall’altro l’effetto calmiere esercitato dal nuovo Accordo Territoriale di Milano che ha esteso il canone concordato anche alle stanze per studenti. A Roma l’affitto medio di una singola è di 600 euro al mese. La Capitale ha registrato un +34%rispetto al 2023. 500 il canone medio a Bologna (+5%) e a Firenze (+15%), 433 il canone medio di Torino (+31%) e 400 quello di Napoli (+15 per cento). Va meglio nelle città universitarie di provincia, dove il canone medio per una camera singola scende a valori compresi fra i 200 e i 350 euro. In alcune di queste città la popolazione universitaria ha un’incidenza importante sul numero di abitanti: è il caso, ad esempio, di Ferrara, dove gli studenti rappresentano il 16,2% della popolazione e dove il canone medio per una stanza è di 350 euro al mese e di Pisa, dove l’incidenza arriva addirittura al 39%, con un canone medio di 300 euro.
«Oggi l’Italia dispone di una rete universitaria diffusa – dichiara Silvia Spronelli, amministratore delegato di SoloAffitti Spa – con facoltà, sedi distaccate di grandi università e atenei indipendenti distribuiti in oltre 170 città. La valorizzazione di questi poli, che spesso propongono un’offerta formativa di alto livello e la creazione di un sistema di servizi per gli studenti nelle città di provincia, permetterebbe una distribuzione della richiesta di alloggi per studenti fuori sede più omogenea, consentendo agli studenti di contenere la spesa per l’affitto e di godere di una migliore qualità della vita».
Fonte: Il Sole 24 Ore