Sul vertice di Londra il peso dello scontro Trump-Zelensky e il tema della forza di pace Ue

Sul vertice di Londra il peso dello scontro Trump-Zelensky e il tema della forza di pace Ue

La difesa dell’Europa (e dell’Ucraina) al centro del summit di questa domenica a Londra. Giorgia Meloni volerà nella capitale inglese per il vertice organizzato dal primo ministro britannico Keir Starmer a Lancaster House, a pochi passi da Buckingham Palace, per parlare del futuro di Kiev.

I leader di 18 Paesi, oltre ai vertici di Nato e Unione europea, sono stati invitati all’incontro, voluto da Downing Street per «promuovere l’azione europea sull’Ucraina», con l’obiettivo di arrivare a «una pace giusta e duratura» e a un accordo stabile «che garantisca la futura sovranità e sicurezza dell’Ucraina». Ma sul vertice incombe il peso del durissimo scontro – qualcuno lo definisce “un’imboscata” – tra Trump- il vice Jd Vance e il presidente ucraino Zelensky di venerdì alla Casa Bianca.

Il tema della forza di pace

Prima del summit di Londra, la presidente del Consiglio italiano vedrà l’omologo inglese – fresco del viaggio a Washington – per un bilaterale. Ma i riflettori sono puntati soprattutto sul vertice dei leader, che replicherà la maxi-riunione parigina della settimana scorsa in casa di Emmanuel Macron. Sia Starmer che il presidente francese relazioneranno, davanti ai partner europei, sugli esiti dei loro rispettivi incontri alla Casa Bianca con Donald Trump, che continua a suggerire l’invio di forze di pace europee sul territorio ucraino ed è stato protagonista del tesissimo faccia a faccia nello Studio ovale con il numero uno di Kiev: riferendosi all’intesa sulle terre rare, Trump ha lanciato un ultimatum al presidente dell’Ucraina (“o fai un accordo” o “siamo fuori”).

Ira dei Baltici per l’esclusione

L’esclusione dei leader baltici di Estonia, Lettonia e Lituania dalla partecipazione in presenza al vertice di Londra sulla difesa europea e la sicurezza in Ucraina sta suscitando reazioni fortemente risentite nei confronti del premier britannico Keir Starmer a Tallin, Riga e Vilnius. Lo riportano fonti diplomatiche citate fra l’altro da Sky News Uk. Starmer ha allargato il formato della riunione – destinata a svolgersi sotto l’ombra delle immagini shock del violento scontro di oggi fra il presidente americano Donald Trump e quello ucraino Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca – a un totale di 16 Paesi (Italia inclusa), oltre ai vertici di Nato e Ue: 12 membri dell’Unione (esclusi Regno Unito, Turchia, Norvegia e la stessa Ucraina) e 15 membri dell’Alleanza Atlantica (tranne la sola Ucraina). Ma mentre inserito i leader scandinavi, ha lasciato fuori quello delle tre piccole repubbliche baltiche ex sovietiche confinanti con la Russia, tutte fautrici della massima linea dura possibile verso Mosca, limitandosi a dare loro il contentino di una videocall in agenda prima del summit. Una scelta che un anonimo diplomatico baltico ha denunciato a Sky addirittura alla stregua di un tradimento: «Mosca e le nostre opinioni pubbliche la vedranno come la conferma che siamo stati venduti non solo dagli Usa, ma pure dal Regno Unito e dalla Francia».

Sostegno incrollabile a Kiev

Il Regno Unito resta impegnato a «far progredire un’azione europea per l’Ucraina» in nome del «nostro sostegno collettivo incrollabile» a Kiev «per il raggiungimento di una pace giusta e duratura che garantisca la sovranità e la sicurezza future» ucraine. Così l’ufficio del primo ministro britannico Keir Starmer nella reazione allo scontro fra Donald Trump e Volodymyr Zelensky. Reazione affidata peraltro – alla vigilia del vertice paneuropeo di Londra di domenica – a una nota del suo staff e non a una dichiarazione diretta sull’accaduto, al contrario di quanto fatto da tutti gli altri maggiori leader occidentali.

Fonte: Il Sole 24 Ore