Superbonus, c’è l’incognita delle polizze catastrofali

C’è un altro obbligo di assicurazione contro le calamità naturali che pende, non sulle imprese, ma sui cittadini. A introdurlo, anche in questo caso, a poche settimane di distanza dall’altro, è stato il Governo Meloni con il decreto n. 212/2023, alla fine dello scorso anno.

Questo obbligo riguarda tutti i territori colpiti da eventi sismici a partire da aprile del 2009: per renderlo operativo, manca ancora un decreto attuativo del ministero dell’Economia e di quello delle Imprese e del made in Italy.

Potrebbe, però, avere un impatto molto pesante, perché prevede che in questi territori chiunque incassi il superbonus 110% riservato, fino alla fine del 2025, alla ricostruzione sia poi vincolato a sottoscrivere una polizza. Una sorta di prova generale, nelle aree considerate più a rischio, della polizza catastrofale obbligatoria per tutte le abitazioni, evocata nei giorni scorsi dal ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci.

Lavori con Cilas rilasciata dal 31 dicembre 2023

La previsione si applica a chi incassa le detrazioni «in relazione a spese per interventi avviati successivamente alla data di entrata in vigore del presente decreto». Quindi, a tutti i lavori con Cilas rilasciata dal 31 dicembre 2023 in avanti. I territori coinvolti sono collocati in Abruzzo, Emilia Romagna, Umbria, Marche, Lazio, Campania (in particolare Ischia) e Molise. La norma riguarda solo quelle zone dove sia stato esplicitamente dichiarato lo stato di emergenza. E soltanto le situazioni nelle quali venga richiesto il superbonus. Altre forme di contributo per la ricostruzione non generano alcun obbligo di sottoscrivere un’assicurazione.

Chi usufruisce delle agevolazioni, secondo il decreto 212/2023, è tenuto a stipulare, «entro un anno dalla conclusione dei lavori oggetto dei suddetti benefici», contratti assicurativi a copertura dei danni cagionati «ai relativi immobili da calamità naturali ed eventi catastrofali verificatisi sul territorio nazionale». Quindi, si tratta di una protezione del tutto simile a quella richiesta alle imprese.

Fonte: Il Sole 24 Ore