Superbonus, dopo l’emendamento Giorgetti Tajani avverte: «Sul testo voglio vederci chiaro»
Il braccio di ferro tra il ministro dell’Economia, il leghista Giancarlo Giorgetti e il vicepremier e responsabile degli Affari esteri, Antonio Tajani (Forza Italia) continua anche dopo la presentazione da parte del governo dell’emendamento al decreto Superbonus. Il provvedimento è all’esame della Commissione Finanze del Senato.
Superbonus, Tajani: «Voglio vederci chiaro nel testo del Mef»
«Voglio vederci chiaro nel nuovo testo» sul superbonus «che è stato presentato stanotte dal Ministero dell’economia, però bisogna veramente prestare molta molta molta attenzione. Lunedì mattina, come partito, ascolterò tutti i rappresentanti delle varie categorie per capire cosa c’è da aggiustare in Parlamento rispetto a questa proposta che mi ha dato il Ministero». Lo ha detto il vicepremier e leader di FI Antonio Tajani, all’inaugurazione di Condominio in Fiera. «Soprattutto – ha aggiunto – non si possono dare norme retroattive perché è un principio giuridico molto chiaro».
Lo scontro nella maggioranza
Nelle ultime ore, anche prima del deposito da parte del governo dell’emendamento, è infatti salita la tensione sull’obbligo di spalmare i crediti del Superbonus su 10 anni. Dopo l’allarme lanciato da banche e imprese, che quantificano in almeno 16 miliardi i lavori interessati, è scoppiato lo scontro anche all’interno della maggioranza. Ad accenderlo è stato Tajani, che è andato all’attacco della norma annunciata da Giorgetti. «Ho qualche perplessità sulla retroattività dell’ultima proposta del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti», aveva detto Tajani alla platea del Family Business Forum a Lecco. «Come Forza Italia vogliamo ascoltare le imprese e le banche per capire se ci sono dei danni o se bisogna intervenire in Parlamento per fare delle proposte, fermo restando l’intervento indispensabile per fermare i danni del superbonus», aveva aggiunto l’azzurro, esprimendo dubbi anche sul passaggio dei rimborsi da quattro-cinque a dieci anni: «forse sono troppi», era stao il commento. Ma il titolare del Tesoro aveva replicato a stretto giro: «Io ho una responsabilità e difendo gli interessi dell’Italia come ministro delle finanze. Chiaro?».
Fonte: Il Sole 24 Ore