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Superbonus, ultimo round di cessioni con 5 miliardi ancora in circolazione
Parte l’ultimo giro per la cessione dei crediti edilizi e per gli sconti in fattura. Riguarderà per il 2025 soltanto il superbonus, nelle sue varie forme rimaste in vita, come le agevolazioni per il Terzo settore e le zone terremotate, oltre a quelle per i condomini. Ma avrà ancora un potenziale piuttosto alto: sono oltre 5 miliardi, in base ai dati Enea, i lavori da completare che rappresenteranno il bacino per questa ultima fase dello sconto.
L’annuncio delle Entrate
A rendere nota la novità è stata l’agenzia delle Entrate, che ieri ha spiegato come fosse ormai pronto «l’aggiornamento del software stand-alone per la compilazione e l’invio delle comunicazioni delle opzioni relative ai bonus edilizi (prime cessioni e sconti in fattura), per le spese sostenute nel 2025». Nel pomeriggio ha, poi, rilasciato la versione aggiornata al 2025 del software per comunicare le opzioni di cessione del credito e di sconto in fattura. Precisando anche che «come di consueto, le ricevute attestanti l’esito della trasmissione telematica saranno rese disponibili entro cinque giorni dall’invio del file».
L’aggiornamento del software è stato, quest’anno, particolarmente complesso, dal momento che le operazioni di cessione del credito sono diventate, con l’accavallarsi degli interventi normativi, piene di eccezioni e casi particolari. Non sono, anzitutto, più possibili le comunicazioni per gli sconti diversi dal superbonus: per le agevolazioni minori (come quella per le ristrutturazioni o l’ecobonus), infatti, la norma pone il limite della fine del 2024. Per le spese successive non c’è più possibilità di cessione, anche se vanno segnalate interpretazioni divergenti, ancora senza conferme ufficiali.
Le condizioni per le cessioni
Resta la strada delle cessioni, allora, soltanto per il superbonus. A patto di non rientrare nei blocchi assestati tra il 2023 (Dl n. 11/2023) e il 2024 (Dl n. 39/2024). Sarà, allora, necessario un titolo abilitativo presentato entro il 17 febbraio del 2023 e, in più, bisognerà avere effettuato una spesa, documentata dalla relativa fattura, per lavori già realizzati al 30 marzo del 2024. Possono ancora accedere all’ex 110%, che oggi porta un più magro 65%, – va ricordato – i condomini, gli edifici di un unico proprietario da 2 a 4 unità, le Onlus e gli altri enti del Terzo settore, gli edifici danneggiati da terremoti (solo in questo caso ancora al 110%). In base alla legge di Bilancio, però, dovrà trattarsi nei condomini di cantieri avviati al 15 ottobre scorso.
Il potenziale
Rispettate tutte queste condizioni, le cessioni sono ancora possibili. E il loro potenziale non è poi così piccolo. Superato il trauma dei blocchi che hanno colpito il mercato, gli operatori hanno iniziato a lavorare sui cantieri ancora da chiudere, avendo tutte le condizioni previste dalla legge. Si segnalano, su questo fronte, iniziative come quella appena lanciata da Wegreenit, general contractor attivo nell’efficientamento energetico di edifici esistenti, che ha appena avviato un progetto dedicato proprio al recupero e al completamento di cantieri edili, avviati nell’ambito del superbonus e rimasti bloccati o incompiuti.
Fonte: Il Sole 24 Ore