Supereoi, tutti sentinelle del web per proteggere i minori dai pedofili in rete

La battaglia contro la pedopornografia non ha mai tregua. E gli investigatori sono costretti a risalire la corrente del web nero per fermare gli orchi in rete. Quelli che avvicinano bambini e bambine innocenti fingendosi minori per adescarli, instaurare una relazione intima e abusarne. È stata inaugurata nella Galleria Alberto Sordi di Roma la mostra fotografica “Supereroi – Proteggiamo i bambini insieme”, un viaggio nel cuore della battaglia contro il web nero organizzata dalla Polizia di Stato, grazie agli operatori della Polizia postale, con l’obiettivo di contrastare la pedopornografia, l’abuso e l’adescamento in rete di minori. Per far capire a ragazzi, famiglie, docenti e gente comune che la prevenzione è l’arma che salva le potenziali vittime. Per far conoscere il lavoro dei poliziotti che lavorano sotto copertura e rappresentano le volanti del web, che silenziosamente controllano il mondo virtuali e ne svelano le spine.

La mostra nasce dall’operazione Luna Park

L’esposizione, curata da Ester Lo Feudo, Marco Domizi e Giovanni Marcellino, che nasce da un’operazione reale della Polizia postale. «Questa mostra – spiega in una videointervista al Sole 24 Ore Marco Domizi, assistente capo coordinatore della Polizia – nasce dopo un’indagine denominata Luna Park che ha portato all’arresto di centinaia di pedofili in tutto il mondo. Io e altri due colleghi abbiamo deciso di voler sensibilizzare tutta la comunità educante, la comunità dei cittadini, i nonni, le forze dell’ordine su queste tematiche».

Combattere l’adescamento online

L’obiettivo dichiarato era quello di creare qualcosa che arrivasse alla pancia della gente, per far diventare tutti supereroi, per contrastare questi crimini abominevoli. Le foto catturano da una parte l’innocenza compromessa dei bambini e dall’altra la corruzione che li avvolge online: un occhio che spia i bambini, una bimba che piange con l’orco con la barba che la invita al silenzio, i consueti giochi dei bambini che si tingono di nero, l’ombra che trascina via una bimba. Scatti per invitare a riflettere sull’importanza di combattere l’adescamento online.

Tutti devono vestire i panni dei supereroi

Ricordando a tutti che a vestire il ruolo di supereroi devono essere tutti gli adulti e la comunità educante, con l’obiettivo di ridurre i rischi dei minori. Scatti per ricordare che la prevenzione salva le potenziali vittime. «Il web per i bambini, per le ragazze è molto pericoloso. Bisogna avere tanta consapevolezza e sicuramente avere diffidenza. Secondo me – sottolinea Domizi – queste sono due parole chiave, soprattutto quando l’accesso alle piattaforme online avviene in età molto precoce, come purtroppo spesso oggi accade».

L’altalena emotiva delle piccole vittime

La mostra da una parte rappresenta l’altalena emotiva che provano i bambini inconsapevoli adescati on line e dall’altra le emozioni contrastanti degli investigatori costretti a risalire la corrente dell’orrore per arrestare i pedofili in rete. Lavorando spesso sotto copertura per mettere al servizio della giustizia le loro competenze informatiche, pulendo quel mondo tinto di nero, il darl web. Ammanettando gli adulti che si fingono spesso coetanei dei minori per instaurare un rapporto di fiducia.

Fonte: Il Sole 24 Ore