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Da mercoledì prossimo dovrebbero incominciarsi a diradare le nubi che circondano la manovra 2025. probabilmente mercoledì, il Piano strutturale di bilancio riceverà il via libera formale del consiglio dei ministri per essere mandato in Parlamento dove le risoluzioni potrebbero essere votate intorno al 3 ottobre. In attesa che il 15 ottobre i contenuti della manovra siano inviati a Bruxelles per poi arrivare il 20 alla stesura della legge di bilancio vera a propria. Per ora le misure quasi certe che dovrebbero entrare solo la conferma del taglio del cuneo fiscale e poi quella dell’Irpef a tre aliquote. Ancora da definire tutta la questione degli extraprofitti, con le posizioni nella maggioranza tutt’altro che concordi.

Obiettivo cuneo fiscale e Irpef strutturali

L’obiettivo del governo Governo nella manovra non si limita alla replica di taglio al cuneo fiscale e Irpef a tre aliquote, ma punta a «renderli strutturali per gli anni a venire», ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Con oltre 14 miliardi di costo, cuneo tagliato e Irpef alleggerita andranno a occupare molto più della metà della manovra. L’anno scorso i due interventi sono stati introdotti solo per il 2024. Un bis di questo meccanismo creerebbe un’ipoteca annuale su tutte le manovre future, e anche per questo il tratto caratterizzante del prossimo passo dovrebbe essere la loro messa a regime.

Aumento risorse per la sanità

Tutti d’accordo sul destinare maggiori risorse alla sanità, anche se bisognerà quantificarle. «La spesa per la sanità si incrementerà» visto che «ci siamo impegnati a tenere la spesa per la sanità rispetto al Pil», ha detto Giorgetti. «Bene», ma «ancora cifre non ce ne sono», ha commentato il ministro della Salute Orazio Schillaci.

Flat tax per partite Iva e autonomi in discussione

Per il cavallo di battaglia della Lega, la flat tax per le partite Iva e gli autonomi, ancora nulla di definito. «Stiamo lavorando come Lega sul fronte del lavoro autonomo per riuscire a salire da 85muila euro in regime fiscale di flat tax, perché è un vantaggio comune», ha detto il leader della Lega Matteo Salvini. Ma il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti (sempre della Lega), non si è sbilanciato. «Noi stiamo studiando misure che spingano lo sviluppo» e «la flat tax sulle partite Iva è qualcosa che ha dimostrato di funzionare» però prima «sono concentrato» a tenere in ordine i conti, «poi ci troveremo e valuteremo che cosa fare».

Contrasti sulla tassazione degli extraprofitti delle banche

Tutt’altro che concordi sono i partiti della maggioranza sulla questione della tassazione sugli extraprofitti delle banche, per andare a caccia di risorse con cui finanziare gli altri interventi. Marco Osnato (Fdi), presidente della Commissione Finanze della Camera e responsabile economico di Fratelli d’Italia, ha chiarito: «Valuteremo con serenità se anche dal sistema delle banche potrà arrivare un contributo per far crescere ulteriormente l’economia italiana». Una posizione che vede però contraria Forza Italia. «Siamo contrari a qualsiasi tassa sugli extraprofitti. Si danneggerebbero le banche di prossimità e si creerebbe incertezza sui mercati a danno dell’Italia» ha detto il leader Antonio Tajani.

Fonte: Il Sole 24 Ore