Tajani: l’Italia lavorerà bene sia con Trump sia con Harris. Gentiloni: scelta di Biden per il bene del suo Paese

Niente cambierà nei rapporti tra Italia e Stati Uniti. La prima reazione del governo e della sua maggioranza arriva pressoché all’unisono attraverso le parole del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e quello della Difesa, Guido Crosetto. «Non tocca a noi infilarci nella campagna elettorale degli Stati Uniti», afferma Tajani, anche perché «noi siamo amici degli Usa a prescindere» e «lavoreremo bene sia con Trump sia con Harris». Ma «la scelta che ha fatto Biden – aggiunge – probabilmente è quella giusta per il suo partito e per lo schieramento che ha guidato fino ad oggi». «Non credo comunque – sostiene Crosetto – che il cambio in corsa possa cambiare di molto l’esito delle elezioni. Staremo a vedere». Anche per il presidente di Noi Moderati, Maurizio Lupi, gli Usa «sono e saranno sempre un alleato strategico per l’Italia indipendentemente da chi guiderà la Casa Bianca». L’auspicio che si coglie nei vari commenti è che ora almeno si dovrebbero «abbassare i toni».

Gentiloni: scelta da statista per il suo Paese

«Una decisione da statista, quella di Joe Biden. Per il bene del suo Paese». Così, su X, il commissario per gli Affari Economici dell’Ue, Paolo Gentiloni, dopo la scelta del presidente americano di ritirarsi dalla corsa elettorale. Un altro membro socialista della Commissione uscente, la titolare per la Coesione Elisa Ferreira, plaude a Biden: «Il segno distintivo della leadership è sapere quando farsi da parte», scrive su X.

Conte: un atto di responsabilità

Il passo indietro del candidato democratico, è, per il presidente M5S, Giuseppe Conte, «un atto di responsabilità», mentre per il responsabile Esteri del Pd Peppe Provenzano, è un gesto «coraggioso e saggio, degno di chi ha servito le istituzioni per tutta la vita». E «i successi economici e sociali della sua presidenza – aggiunge – resteranno soprattutto per i lavoratori». Ora, è l’appello che arriva un po’ da tutte le opposizioni, è quello di «battere Trump e salvare la democrazia in America».

Salvini: finalmente annunciato il ritiro

Di tutt’altro avviso il post affidato ai social dal vicepremier Matteo Salvini che invita i follower a dire come la pensano sulla candidata indicata da Biden, Kamala Harris, ora che «il “peggior presidente Usa della storia”, come lo ha definito Trump», ha «finalmente annunciato il ritiro alla corsa per la Casa Bianca». «Farlo arrivare fin qui, umiliandolo fino in fondo, per poi farlo ritirare. È un partito senza morale», scrive su X il senatore leghista Claudio Borghi. «Il futuro degli Stati Uniti si chiama Donald Trump», dichiara un altro parlamentare della Lega, Paolo Formentini.

Casini: chi ama la politica, serve il suo Paese

«Biden – è il giudizio del deputato di Avs Angelo Bonelli – ha fatto la cosa giusta» perché se vincesse Trump «sarebbe una sciagura per il pianeta intero» visto che «fermerà le politiche sul clima e sarà il nemico del popolo palestinese». «Biden è stato simbolo di debolezza nonostante la sua volontà di rimanere in campo», afferma il capogruppo di Fi in Senato Maurizio Gasparri e «mai come in questo momento vale l’invocazione “God bless America” perché il bene dell’America sarà il nostro bene». Biden «ha dimostrato ancora una volta di essere un grande americano» perché «chi ama la politica, serve il suo Paese», scrive Pier Ferdinando Casini.

Fonte: Il Sole 24 Ore