Tajani: «Primi dazi Ue il 15 aprile, lista in lavorazione»

Tajani: «Primi dazi Ue il 15 aprile, lista in lavorazione»

Investire negli Usa è un modo per «proteggere» le esportazioni italiane. Lo dice il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a margine del Consiglio affari esteri in formato Commercio a Lussemburgo. Per il Ministro una guerra commerciale«sarebbe esiziale per gli Usa come per la Ue e noi dobbiamo proteggere le nostre esportazioni, il sistema industriale e per questo occorre trattare con gli Usa e lo deve fare l’Europa unita». La fiducia verso il commissario Sefcovic (responsabile del commercio in rappresentanza della Commissione europea che agisce su mandato dei governi sulla politica commerciale) è sulle mosse che si stanno compiendo in questi giorni, «l’obiettivo ideale sarebbe trovare un accordo con zero tariffe da una parte e dell’altra, una via intermedia potrebbe essere la riduzione dei dazi del 10% da parte americana. Con un’Europa unita l’Italia pensa si possa lavorare per una dilazione dell’imposizione della reazione europea, cioè una lista (di contromisure) congelata». In tal quadro «lavoreremo perché la lista non sia perniciosa per le nostre imprese, per dazi che non provochino reazioni da parte americana».

Meloni a Washington

Tajani ha ripetuto che «è il momento di mostrare grande equilibrio, serietà, evitare reazioni scomposte che provocherebbero danni non solo al commercio americano ma anche europeo e italiano». E più volte ha battuto il tasto sul concetto che da parte italiana «c’è voglia di lavorare con la Ue: non prenderemo alcun atteggiamento in contrasto con la Ue, daremo un contributo di equilibrio, di assoluta contrarietà a una guerra dei dazi». Il riferimento quasi ossessivo all’unità della Ue e alla fiducia verso Bruxelles si spiega con la necessità di smarcarsi dalle posizioni della Lega.

Chiarendo come sia possibile trattare in questa fase visto che un negoziato implica una volontà da entrambe le parti di farlo, il ministro degli esteri ha detto: «La trattativa è aperta, Sefcovic ha già avviato una interlocuzione con gli Usa, non mi pare che il dialogo si sia interrotto, ora dobbiamo andare avanti cercando comunque la trattativa». Poi ha fatto riferimento alla missione della premier Meloni a Washington: «Mi auguro possa essere utile, tutti noi governi europei dobbiamo convincere gli Usa ad avere una posizione dialogante, poi la trattativa la fa la Commissione».

L’obiettivo è rafforzare l’export

Aderendo pienamente alla linea espressa dalla premier che rifugge da ogni tipo di allarme serio per l’economia, Tajani non chiarisce se occorre essere preoccupati per la reazione dei mercati ai dazi Usa e insiste sul fatto che il governo italiano è operativo in difesa dell’impresa italiana: «Non facciamo chiacchiere, siamo mobilitati, siamo al lavoro, ci occupiamo invece di preoccuparci perché preoccuparsi serve a poco, serve invece tutelare la nostra economia». Poi ricorda che l’Italia «è favorevole all’internazionalizzazione, un modo per proteggere anche l’export che non significa delocalizzazione»: l’Italia, dunque, accoglie con favore l’idea di dare una spinta agli investimenti diretti negli Stati Uniti, che è uno degli obiettivi di fondo di Trump. Favorevole anche ad aumentare l’import dagli Usa.

«Stiamo lavorando come governo – ricorda Tajani – ad una serie di iniziative, compreso il rilancio dell’export in altre parti. Vogliamo rimanere negli Stati Uniti. Domani ci sarà un grande evento a Caserta con le imprese italiane e olandesi, perché vogliamo rafforzare il nostro export anche in un Paese che è uno dei principali luoghi dove c’è un’esportazione all’interno del mercato unico, quindi rafforzare il mercato unico. Poi sarò questa settimana in India e in Giappone, anche lì per andare a rinforzare la nostra presenza su questi mercati».

Fonte: Il Sole 24 Ore