Talento ed esperienzedi dieci scienziate
Dieci scienziate raccontate da una scienziata con la passione e le chiavi di lettura di chi conosce quel mondo, con le sue difficoltà, le sfide da raccogliere, l’entusiasmo di una scoperta o lo sconforto di un fallimento. Elena Cattaneo, punto di riferimento mondiale nella ricerca sulla malattia genetica Còrea di Huntington, mette in fila dieci vicende umane e professionali di colleghe che hanno scelto di dedicare la loro vita alla scienza: dalla biologia alla fisica, dall’astronomia alla chimica, dall’etologia all’ingegneria.
Accademica dei Lincei, nominata senatrice a vita da Giorgio Napolitano nel 2013 per le sue conquiste scientifiche (terza donna della storia dopo Camilla Ravera e Rita Levi-Montalcini), Cattaneo ha spiegato nella prefazione di aver scelto figure eccellenti ma sconosciute ai più, dopo essere sfuggita alla tentazione di selezionare studiose che avessero rotto il soffitto di cristallo diventando “prime” in qualche campo: ma la maggior parte delle donne «in realtà nemmeno arriva a intravedere il “soffitto di cristallo” perché la disparità di genere è radicata a ogni livello e interrompe la loro corsa molto prima». Di qui, dunque, la decisione di raccontare persone “normali” che con determinazione e fatica hanno raggiunto il loro obiettivo, a dispetto degli stereotipi di genere che in particolare nell’ambito delle materie Stem sono ancora molto radicati e penalizzanti.
Si va da Mariafelicia De Laurentis, astrofisica che ha provato l’emozione della scoperta dei buchi neri, a Simona Lodato, indagatrice del cervello e della sua complessità, da Miriam Melis, elettrofisiologa che analizza gli effetti dell’abuso di cannabis, ad Alessandra Mascaro, studiosa degli scimpanzè in Africa.
Se Cătălina Curceanu ci porta nel mondo impenetrabile della fisica quantistica, la filologa Silvia Ferrara spiega i processi di decifrazione delle lingue ancora oscure (più facili anche grazie all’intelligenza artificiale), mentre Alessandra Gentile dà un’idea di che cosa siano gli ostacoli ideologici che frenano la ricerca (nel suo caso, sulla genetica delle piante). Ci sono ancora la chimica dei beni culturali Costanza Miliani, che ha aperto una strada con i laboratori mobili che “curano” in situ le opere d’arte, l’ingegnera sismica Maria Giovanna Durante e la genetista Vincenza Colonna, oggi all’Università del Tennessee dove dirige una biobanca con oltre 15mila campioni di Dna raccolti a Memphis.
La bellezza e l’intensità di queste storie sta nel poterne comprendere pienamente la portata perché raccontate con l’efficacia della semplicità, senza cadere in un linguaggio specialistico che diventa respingente, e al tempo stesso senza banalizzare la consistenza dei temi illustrati. Ci sono alcuni tratti che uniscono le dieci protagoniste e che accomunano probabilmente tutti coloro che abbracciano la scienza. Prima di tutto la dimensione internazionale e la capacità di fare squadra. Vivere un’esperienza all’estero, più che una possibilità, è un desiderio immediato se non una strada obbligata perché la ricerca non ha confini, il confronto meno ancora, quanto si apprende e si studia fuori ha un valore inestimabile e spesso le condizioni della ricerca oltre frontiera (inclusi gli investimenti) sono più favorevoli che in Italia.
Fonte: Il Sole 24 Ore