Tante cinesi e poche elettrichein vetrina al salone Eicma 2024

L’edizione di Eicma che si conclude domani è la numero 110 ed è quella del record di metri quadrati occupati, ben 330mila con 770 espositori, oltre 2.100 marchi da 45 Paesi. Passeggiando tra gli stand sorprende la presenza in massa dei produttori cinesi e del Far East, testimoniata dallo stand enorme del colosso cinese QJMotor, marchio da 1,2 milioni di unità l’anno. A colpire, oltre al numero, è la qualità dei prodotti esposti – non solo moto e scooter, ma anche accessori come caschi e abbigliamento – e l’elevata capacità di diversificare l’offerta (anche a rischio di confondere chi acquista, un po’ come accade con gli smartphone), merito di una capacità produttiva inarrivabile da parte di noi europei. In generale, il fil rouge di Eicma 2024 è la volontà di attrarre i giovani, sempre più distratti dalla tecnologia virtuale, e di riportare i meno giovani alle due ruote. Quest’esigenza spiega la grande offerta di novità nel segmento delle moto da patente A2, oltre che di 125 cc, e anche di modelli della fascia oggi considerata media, cioè tra i 500 e i 900 cc. In generale, i produttori propongono moto leggere, di potenza non esagerata e che non incutono timore a chi ha poca esperienza.

È il caso delle Ducati Panigale V2 e Streetfighter V2: il dna è sempre quello di Borgo Panigale, quindi sportività estrema, ma l’adozione del nuovo bicilindrico a V di 90° di 890 cc leggerissimo (solo 54 kg) e la scelta di un’ergonomia meno sportiva (meno peso sui polsi) rendono questi modelli adatti anche alla guida di tutti i giorni. C’è sempre la possibilità di sfogarsi in pista: i cavalli a disposizione sono ben 120 e l’elettronica è quella che Ducati ha implementato in anni di MotoGp. Per entrambe le Ducati V2 sarà disponibile la versione da 35 kW per i patentati A2. Bmw, tornata al Salone dopo qualche anno di assenza, presenta il Concept F 450 Gs, non un semplice esercizio di stile ma un modello prossimo a entrare in produzione: è una piccola enduro con un nuovo bicilindrico da 48 cv (quindi adatto alle A2), che riprende l’estetica della best seller R 1300 Gs, compreso il layout a “X” del gruppo ottico anteriore. Sempre ai possessori di A2 si rivolge anche Honda con la nuova Gb350S che sfoggia un fascino rétro che rende omaggio alla storia di Honda e mira anche ad attrarre il pubblico degli “anta”; monta un monocilindrico raffreddato ad aria, ed è progettata per il puro piacere di guida per qualsiasi livello di esperienza, con consumi bassissimi (circa 40 km/l). Nell’arte del riprendere linee e stilemi del passato per solleticare i desideri dei motociclisti più maturi è maestra Royal Enfield che a Milano ha tolto il velo alla Classic 650, aspetto da moto anni Cinquanta con tecnologia attuale, e alla Bear 650, una scrambler con un’aria da moto anni Sessanta.

Lo stesso periodo in cui nacque la prima Moto Guzzi V7: la Casa di Mandello presenta ora l’erede V7 Sport, che vede crescere potenza e coppia del suo iconico bicilindrico a V trasversale di 850 cc, adotta il comando dell’acceleratore Ride-by-Wire multimappa (Strada, Pioggia e Sport) che porta in dote il cruise control.

Sul fronte degli scooter emerge la volontà di espanderne l’uso oltre l’ambito cittadino, con il proliferare di modelli di medio-grande cilindrata e adatti ad affrontare gli sterrati facili, sulla strada aperta dall’Honda X-Adv e, poi, con l’Adv350. A competere proprio con quest’ultimo arriva il Sym Adxtg400, scooter tuttoterreno che affianca i modelli di 125 e 300 cc nella famiglia Adx: sfoggia aspirazioni off-road con abbondante altezza da terra, pneumatici semi-tassellati, paramani e manubrio tubolare. Infine, la connazionale Kymco presenta il Cv-R5, con motore monocilindrico di 427 cc che sfoggia una forcella a steli rovesciati accoppiata a un forcellone in alluminio e lo scarico alto.

Fonte: Il Sole 24 Ore