Taranto, “silurato” il sindaco Melucci. Tra ex Ilva e altri nodi, la città torna al voto nel momento più complesso

Taranto, “silurato” il sindaco Melucci. Tra ex Ilva e altri nodi, la città torna al voto nel momento più complesso

Urso: prossima settimana si conoscerà acquirente di AdI

Sono mesi cruciali questi per Taranto. C’è la partita della cessione di Acciaierie d’Italia, per la quale gli azeri di Baku Steel Company sono in vantaggio rispetto agli indiani di Jindal International avendo offerto 400 milioni di euro in più. Ha dichiarato oggi il ministro delle Imprese, Adolfo Urso: «Nelle prossime ore, verosimilmente già nella prossima settimana, sapremo a chi sarà assegnato quello che potrà diventare il più grande impianto siderurgico green d’Europa».

Ma accanto all’ex Ilva e agli scenari che aprirà il nuovo acquirente a partire dalla decarbonizzazione della produzione e il ricorso ai forni elettrici, mai come in questa fase Taranto è un concentrato di opportunità.

Le tante risorse in campo

Nei giorni scorsi l’Autorità nazionale di gestione ha dato l’ok al programma JTF per Taranto: quasi 800 milioni per la transizione e la riconversione, da spendere in una serie di misure sino al 2029. Poi ci sono i Giochi del Mediterraneo, con 300 milioni stanziati dal Governo, di cui 275 solo per l’impiantistica sportiva, gran parte dei quali assegnati a Taranto, capitale dei Giochi che tra un anno e mezzo vedrà arrivare circa 4.500 atleti di varie discipline provenienti dai Paesi mediterranei. E anche se il Governo ha affidato la regia dei Giochi ad un commissario, Massimo Ferrarese, l’evento ha indubbiamente un suo impatto sul territorio.

Insieme a questi dati certi, ci sono poi le prospettive che scaturiranno dal riconoscimento del porto di Taranto come uno dei due hub nazionali per l’assemblaggio delle grandi strutture per l’eolico offshore galleggiante (Taranto è stata scelta prioritariamente dal ministero dell’Ambiente insieme ad Augusta), mentre a Taranto già si costruiscono (lo fa Vestas) le pale eoliche più grandi del mondo.

E ancora, la nuova governance per l’Autorità portuale, la ripresa del Contratto istituzionale di sviluppo, dove ci sono altre risorse da utilizzare, i nuovi fondi promessi dal Governo all’interno dell’ultimo decreto legge sull’ex Ilva per la bonifica delle aree esterne e interne all’acciaieria, l’avanzamento della nuova perimetrazione del Sin Taranto per svincolare le aree che si ritengono non più inquinate (un primo set di aree é stato già liberato dal ministro Gilberto Pichetto Fratin con un decreto firmato prima di Natale).

Fonte: Il Sole 24 Ore