Tasso fisso sotto i 90mila euro, è il mutuo per la casa vacanza in Italia

La seconda casa? Un investimento per il futuro, acquistata magari con un mutuo a tasso fisso. Superata l’emergenza pandemia, l’attività immobiliare riprende a viaggiare a ritmi considerati interessanti che fanno registrare una crescita rispetto al passato. A leggere i dati della prima parte dell’anno, riferiti all’erogato della rete Kìron, gli esperti della società di mediazione creditizia del Gruppo Tecnocasa e guardando agli investimenti emerge che la seconda casa, come sottolinea Renato Landoni, Presidente Kìron Partner Spa, viene vissuta «come una forma di investimento».
«Ragion per cui rappresenta solo una minima parte dei mutui erogati – spiega Landoni –. Ne è una dimostrazione il fatto che in questi ultimi due anni, in cui i risparmi degli italiani sono cresciuti in maniera consistente, abbiamo assistito ad un aumento delle operazioni legate all’acquisto di seconde case». A leggere i dati relativi alla rete Kìron viene fuori che nel primo semestre 2022 tali operazioni hanno costituito il 2,4% del totale gestito dalla rete, contro il 2,1% registrato nel 2021.

Tale situazione varia a livello geografico: al Nord il dato dei mutui accesi per la seconda casa è pari al 2,55% del totale, al Sud e Isole incide per il 2,4%, mentre per quel che riguarda le regioni del Centro Italia per l’1,6 per cento.

Tra tassi e seconda casa

«Si tratta di investimenti fatti da una fascia di clienti mediamente più alta che spesso copre l’intero ammontare del costo dell’immobile senza ricorrere al mutuo e infatti solo in alcuni casi tale target ricorre al finanziamento per concludere la compravendita della seconda casa». Anche gli importi sono mediamente più bassi e viaggiano intorno agli 89.500 contro una media di 119mila euro. Quanto alla scelta del mutuo, a farla da padrone è, per quasi il 90%, il tasso fisso anche se una piccola fetta opta per il tasso variabile. «Il tasso variabile rappresenta solo il 7,5% dei mutuatari che acquistano una seconda casa contro il 22,4% delle scelte per mutui prima casa».

Inversione di tendenza

Qualcosa nel mercato sta comunque cambiando. Secondo l’Ufficio studi di 24 max, società di mediazione creditizia del gruppo Re/Max, che conferma come il tasso fisso sia quello che va per la maggiore, il cambiamento si intravede all’orizzonte. «La scelta tra tasso fisso e variabile non è più così scontata come lo è stata negli ultimi anni quando la forbice dei tassi era quasi pari a zero». Secondo gli esperti la tendenza cambia se si osservano «gli andamenti delle pratiche caricate ma ancora in fase di elaborazione» dove, a partire da giugno «la proporzione tra fisso e variabile sfiora il pareggio con il fisso che rappresenta il 53,73 per cento».
Per Riccardo Bernardi, chief development officer di 24Max questi dati «vanno letti alla luce dello scenario generale di grande incertezza che trasmette instabilità anche ai consumatori finali. Riteniamo che questo cambio di passo proseguirà nei prossimi mesi, tanto che già da luglio si potrebbe manifestare il sorpasso del variabile sul fisso». Quanto all’importo medio dei mutui, si registra una diminuzione con un passaggio da 124.106 euro del 2021 a 105.204 del 2022.

Le offerte

Sul fronte dei mutui e delle offerte poi basta fare alcune simulazioni sul portale Mutionline – prendendo alcune località di vacanza della Penisola, tra nord, centro e sud – per trovare le diverse opzioni con eventuali costi di istruzione pratica e perizia.
Per l’acquisto di una seconda casa a Riccione (valore immobile 170mila euro, mutuo da 136mila per 20 anni con tasso fisso, si parte da una rata di 733,32 euro (spese istruzione mille euro e perizia 320 euro), per arrivare nell’ambito di 9 proposte a un’offerta che prevede una rata da 799,97, 816 euro di spese per l’istruttoria e 300 per la perizia.

Fonte: Il Sole 24 Ore