Tav Torino-Lione, ecco cosa prevede il maxi patto per la sostenibilità
«L’alta velocità ferroviaria (Tav) Torino-Lione è una delle più grandi infrastrutture in costruzione del nostro tempo». La definisce così Telt, il promotore pubblico italo-francese che si occupa della costruzione e in futuro della gestione della linea che comprende anche il tunnel di base del Moncenisio, tra Francia e Italia (57,5 chilometri di lunghezza, di cui 12,5 in territorio italiano). E proprio Telt ha organizzato a Parigi martedì 30 luglio, a Casa Italia, un evento per presentare le buone pratiche di sostenibilità (presenti e future) che interessano il maxi-cantiere della Torino-Lione e in particolare il cantiere del tunnel di base del Moncenisio.
«La nostra ambizione è dare vita a un cantiere esemplare, che rispetti l’ambiente e la salute delle persone. Un cantiere esemplare dal punto di vista della sostenibilità. Vogliamo diventare un simbolo per lo sviluppo di queste infrastrutture» sottolinea Daniel Bursaux, presidente di Telt. All’evento parigino sono intervenuti, con i loro rappresentanti, tutte le grandi imprese di costruzioni e le società di ingegneria che, a vario titolo, risultano coinvolte nella realizzazione della Tav e del tunnel del Moncenisio. Tra le altre: Itinera, Eiffage, Vinci, Webuild, Implenia France, Italferr, Setec Group. In totale, la Tav conta 11 imprese impegnate in 10 cantieri.
Il patto per la sostenibilità
A Parigi Telt, in veste di committente e tutte le imprese coinvolte hanno rinnovato il patto per la sostenibilità della Tav Torino-Lione. «Gli impegni presi dalle imprese nel patto di integrità e sostenibilità sottoscritto al momento della firma dei contratti si trasformano in azioni» riassume Telt.
Il patto è basato su cinque grandi temi: cura dei lavoratori (ne sono previsti fino a 4mila); rispetto dell’ambiente; anticorruzione; economia (perché l’opera deve produrre benefici anche per i territori e per le imprese locali coinvolte nel cantiere, in qualità di fornitori); sicurezza sul lavoro.
Uno degli obiettivi più sfidanti sarà il riciclo dei materiali di scavo, con l’obiettivo di arrivare al 60% dei materiali estratti dalla montagna avviato al riciclo, come pure la difesa della biodiversità dei luoghi interessati dall’opera. Nel corso del forum, le imprese hanno poi illustrato i loro progetti su tutela dell’ambiente e economia circolare, sicurezza dei lavoratori, massimizzazione delle ricadute sul territorio e lotta alla corruzione.
Fonte: Il Sole 24 Ore