Tavares, “con i dazi rischio sovraproduzione in Europa. I cinesi non ci fanno paura”

“L’Europa ha paura della concorrenza. L’Europa ha paura di gareggiare. Noi no. Perché se inizio a gareggiare a testa alta con i cinesi, allora molte cose cambieranno.”. È questa la risposta di Carlos Tavares a domanda diretta de Il Sole 24 Ore, durante un incontro con la stampa italiana.

Maserati è un problema ma la rilanceremo

“Non vendiamo nessun marchio e con Maserati abbiamo un problema ma dobbiamo rilanciarla”. È questa la risposta di Carlos Tavares a domanda diretta de Il Sole 24 Ore, durante un incontro con la stampa italiana. Il ceo di Stellantis ha confermato quanto detto negli ultimi giorni, sottolineando la volontà di non voler vendere nessun marchio ma ripetendo come se fosse un mantra l’importanza di far affidamento su brand profittevoli. Con Maserati abbiamo un problema con il modo in cui si presenta sul mercato, abbiamo le tecnologie e il know-how. Il brand Maserati ha una lunga storia, dobbiamo fare qualcosa per rilanciarlo”, ha detto a pochi giorni dell’addio dell’ad del marchio modenese sostituito da Santo Ficili.

Rischio Dazi cinesi

Se su Maserati Tavares ha comunicato un certo ottimismo, situazione diversa sul tema dazi e costruttori cinesi. Perché per il numero uno di Stellantis questa scelta porterà all’inaugurazione di impianti produttivi di brand asiatici in Europa, che si tradurrà in un’ulteriore sovraproduzione in continente già con più auto che clienti. Tradotto? Secondo Tavares i dazi doganali metterebbero ancora più a rischio la salute degli stabilimenti dei costruttori europei. E qui Tavares nell’incontro a margine della presentazione di Leapmotor era stato meno rassicurante in materia di salvaguardia degli impianti di Stellantis. La buona notizia arriva, invece, dalla totale assenza di paura competitiva verso i brand cinesi. “L’Europa ha paura della concorrenza. L’Europa ha paura di gareggiare. Noi no. Perché se inizio a gareggiare a testa alta con i cinesi, allora molte cose cambieranno.” ha sottolineato Tavares alla nostra domanda diretta. “Ovviamente lo dobbiamo fare non con la tecnologia a 12volt, ad esempio, ma abbiamo tutte le capacità per farlo”.

Incentivi auto per i cittadini

Anche sugli incentivi auto Tavares non lascia spazio a dubbi “Noi non chiediamo soldi per Stellantis. Chiediamo soldi per i cittadini. Gli incentivi servono per tutelare tutta la catena. Servono per supportare una transizione molto brutale dai motori a combustione interna ai veicoli elettrici, realizzata con una finestra temporale decisamente ridotta che ha messo in difficoltà i costruttori, i fornitori e le concessionarie. Un supporto economico servirà finché le elettriche non costeranno come le termiche, ora più costose di un 40%”. E l’amministratore delegato di  Stellantis ha precisato di essere “totalmente aperti a proseguire il dialogo con il Governo Italiano e a parlare con chiunque ci invita a discutere. Non abbiamo alcun problema, non ci sono dogmatismi lato nostro”.

500 ibrida a Mirafiori

 Altra puntualizzazione è arrivata sul tema del milione di auto prodotte in Italia entro il 2030, diventato secondo Tavares un milione di clienti. E qui entra in gioco la futura 500 ibrida prodotta a Mirafiori, attesa entro la fine del 2025 e in anticipo rispetto al 2026 annunciato. Secondo Tavares, la produzione della 500 ibrida porterà un aumento della produzione di 80/100 mila auto nell’impianto torinese. Modello che però arriverà con tecnologia a 12 volt, non al passo con i tempi Nessuna novità sulla piattaforma STLA Small, dedicata secondo Tavares ai modelli B e C e non al segmento A: “per quello abbiamo la Topolino, perfetta per gli spostamenti urbani”. Che ricordiamo, però, non essere un’autovettura ma un quadriciclo. Sul fronte del piano Dare Forward, Tavares ha ricordato di aver rispettato il lungo elenco di lanci annunciato nel 2022 ma essere pronto a fare una valutazione il prossimo anno sui risultati ottenuti dai diversi modelli e marchi ed intervenire di conseguenza. E sempre a margine dell’incontro con leapmotor, Tavares ha spento ogni rumors su una sua possibile sostituzione: “ho un contratto di cinque anni e andrò fino alla fine, in programma a inizio 2026”.

Fonte: Il Sole 24 Ore