Tensione sulla Giustizia, oggi il voto di sfiducia sulla Santanché

Tensione sulla Giustizia, oggi il voto di sfiducia sulla Santanché

Oggi sarà un giorno cruciale per Daniela Santanchè. Il ministro del Turismo, alla Camera dei Deputati, affronterà (per la terza volta) l’aula di persona e dovrà dare la sua versione dei fatti. Le tensioni sulla Giustizia continuano ad animare il Governo Meloni: oltre al ministro del Turismo, sulla graticola c’è pure il ministro della Giustizia medesimo, Carlo Nordio.

Mozione di sfiducia

Nel pomeriggio, i deputati voteranno l’ennesima mozione di sfiducia nei confronti del ministro Santanché, rinviata a giudizio per falso in bilancio nell’inchiesta sulla società editoriale e pubblicitaria Visibilia. Il capo d’accusa più pesante è però la presunta truffa all’Inps, che si teme arrivi a maggio. A chiederne le dimissioni sono le opposizioni. Dal M5s – che ha lanciato la proposta, sottoscritta poi da Pd, Avs e Italia viva – fino ad Azione che, pur non avendola firmata, assicura che voterà a favore.

Vicenda Almasri

Ma prima del verdetto su Santanché, a Montecitorio finirà sott’accusa pure Carlo Nordio. Al ministro della Giustizia è rivolta la sfiducia del centrosinistra per la vicenda della liberazione e il rimpatrio, con un volo di Stato, del generale libico Almasri. Per il Guardasigilli ci sarà tempo solo per la discussione, il voto sarà nei prossimi giorni.

Una doppia sfida attende iil governo e si gioca sul filo delle ostilità con la magistratura. Lo scontro tra Governo e giudici è focalizzato sulla riforma della separazione delle carriere, in discussione al Senato, assegnata alla commissione Affari costituzionali diretta dal fedelissimo della premier Alberto Balboni.

La riforma della Giustizia

La riforma della Giustizia, imperniata sulla invocata separazione delle carriere, è una partita che la maggioranza traina compatta, anche se forse servirà un referendum costituzionale per confermarne le modifiche. Nel breve, intanto, pesano lo sciopero della magistratura contro la riforma della giustizia (confermato giovedì) e l’udienza (prevista domani) della Corte di giustizia europea, chiamata a esprimersi su quali siano i Paesi sicuri sul fronte dell’immigrazione, dopo le tre bocciature subite dal governo Meloni sui trattenimenti dei migranti nel Centro Clandestini aperto in Albania.

Fonte: Il Sole 24 Ore