Tesla, consegne in calo nel 2024. Resta la numero uno ma Byd è a un soffio

Tesla, consegne in calo nel 2024. Resta la numero uno ma Byd è a un soffio

Il duello tra Tesla e il campione cinese delle vetture elettriche, Byd, nel 2024 è stato vinto da ancora una volta, di un soffio, dal produttore americano. Nonostante la gran rincorsa del gigante cinese. «Nel quarto trimestre abbiamo prodotto circa 459.000 veicoli, ne abbiamo consegnati oltre 495.000 e abbiamo distribuito 11,0 GWh di prodotti per l’accumulo di energia: un record sia per le consegne che per le distribuzioni», scrive Tesla nel suo comunicato uscto alle 15, mezz’ora prima del via alle contrattazioni a Wall Street. Ma questi numeri sanciscono il primo calo per Tesla nelle consegne annuali, mancando la promessa di Elon Musk di una leggera crescita nel 2024.

Il totale dell’anno per Tesla fa 1.789.226, quasi tutte Model Y e Model 3. Si tratta dell’1,1% in meno rispetto a un anno fa, al di sotto delle stime di 1,806 milioni di unità, secondo 19 analisti interpellati da LSEG. Mentre Byd ha chiuso il 2024 ben oltre i target prefissati: 4,25 milioni di veicoli passeggeri venduti (l’obiettivo era 4 milioni), di cui 1,76 milioni completamente elettrici (Bev). Vale a dire una crescita del 41% rispetto all’anno precedente (Bev +12%, Phev +73%).

Nel 2023, Tesla aveva venduto più auto elettriche rispetto a Byd. La casa di Austin aveva consegnato 1.808.581 veicoli elettrici, mentre Byd aveva superato 1.574.822 unità. Questo significa che Tesla aveva ancora un vantaggio di circa 233.759 veicoli rispetto a Byd, con una crescita del 38% per Tesla e del 73% per Byd rispetto all’anno precedente.

La casa di Austin ha visto esplodere la capitalizzazione del 90% e oltre 700 miliardi di dollari dal giorno delle elezioni fino a metà dicembre, quando la sua valutazione ha raggiunto un clamoroso top di 1.500 miliardi di dollari, poi scesi a 1.300. Sebbene gli investitori abbiano scommesso che il ruolo politico di Musk a fianco del presidente eletto Trump finirà per tradursi in un ricco dividendo, un calo delle vendite annuali potrebbe indurre qualche ripensamento.

Per Tesla un grosso problema, come per gli altri produttori stranieri, è la concorrenza più che agguerrita da parte dei brand locali in Cina, dove ormai proprio i costruttori cinesi hanno circa il 70% della torta. Una situazione determinata dal boom della quota di auto elettriche, che ha messo in crisi tutti i big tradizionali, tedeschi statunitensi, giapponesi. L’ultimo caso eclatante è l’annunciata integrazione entro giugno di Honda con l’agonizzante Nissan e Mitsubishi.

Fonte: Il Sole 24 Ore