Tesla Robotaxi, verso il debutto:, ecco perché Elon Musk è una sfida cruciale

Non è un modello qualunque il Robotaxi che Elon Musk e il team che lo ha elaborato presenta oggi a Los Angeles, più o meno all’alba di domani in Italia. Più che l’attesa, c’è molto curiosità perché dietro il progetto ci sono le grandi ambizioni di Musk per la tecnologia della guida autonoma. Non è un mistero che Tesla punta ad essere un qualcosa di più di una semplice casa automobilistica visto che lo Musk continua ad insistere che il futuro non dipenderà dalle vendite delle nuove autosili, ma dallo sviluppo dell’intelligenza artificiale e anche dalla robotica.

Il Robotaxy ha messo in stand by la Model 2

ll Robotaxi by Tesla è quindi il modello centrale nella visione del suo ceo, un’auto che forse potrebbe chiamarsi Cybercab anche se il nome ufficiale lo si saprà solamente al momento della presentazione. Il robotaxi, insomma, può essere anche visto come il punto di arrivo della scommessa di lunga data di Tesla sui suoi sistemi Autopilot e Full Self-Driving. Per Elon Musk è anche un grande rischio viste le promesse nello sviluppo dei nuovi prodotti. Tesla, infatti, ha deciso mettere addirittura in stand by il progetto della Model 2, l’elettrica da 25 mila dollari.

Una nuova piattaforma per la guida autonoma?

Musk in persona ha deciso di concentrarsi sul progetto del Robotaxi anche per non dover affrontare la concorrenza dei costruttori cinesi. Da quel quel poco che si sa del progetto, la vettura è sviluppata su una piattaforma nuova di zecca e sviluppata nella Gigafactory in Texas oltre che progettata per ridurre ulteriormente i costi di produzione. Il fatto che il Robotaxi sia svelato non significa che sia vicino alla produzione. Molto, infatti, dipenderà non solo dallo sviluppo della piattaforma per la guida autonoma di Tesla, ma anche dalle normative che ci arriveranno.

Robotaxi la macchina che va oltre l’auto elettrica

Tesla deve fare i conti con una crescita che rallenta non solo per la concorrenza ormai ai livelli del brand di Musk, specie quella dei sempre più aggressivi costruttori cinesi, ma anche per il mercato che sembra orientarsi verso soluzioni diverse grazie all’intelligenza artificiale e ancora più green delle vetture a batteria. Da qui la scelta di Musk di concentrarsi su nuove prospettive sulle quali le altre Case automobilistiche sono più vulnerabili e in cui Tesla può sfruttare un vantaggio competitivo come in passato con le elettriche: ora con Robotaxi e i robot.

Le prospettive di business della mobilità del futuro

Presentando un’auto a guida autonoma Tesla forse si garantirebbe il primato di primo costruttore con una flotta di Robotaxi, il che avrebbe ripercussioni anche in termini di trasporto pubblico, un settore che secondo stime ricorrenti potrebbe valere in termini di business centinaia di miliardi di dollari e in grande evoluzione dal punto di vista dei servizi carenti per l’utenza. Senza contare che l’arrivo dei robotaxi non soltanto di Tesla, renderà probabilmente superfluo il anche il servizio pubblico come oggi è concepito. Va detto che ci si attende un veicolo il cui software sia al livello 3 della classifica su 5 step della guida autonoma stabilita dalla Sae, e non un’auto priva di volante pedali perché si tratterebbe del livello 4 / 5 attualmente considerato troppo avanzato. Va altresì ricordato che già oggi le Tesla offrono un sistema di livello 3 (in autostrada) ma per questioni legali e ridotto al livello 2. Discorso analogo per i competitor come Mercedes.

Fonte: Il Sole 24 Ore