TikTok scoperto dalla politica: dopo Calenda «debutta» anche Berlusconi

TikTok scoperto dalla politica: dopo Calenda «debutta» anche Berlusconi

Il primo ad annunciare l’ingresso su TikTok è stato Carlo Calenda poi nel week end si è aggiunto anche Silvio Berlusconi. Sapevamo che i politici amassero i social ma mai come in queste elezioni la corsa alla Generazione Z si è fatto così massiva e per certi versi scomposta. La piattaforma su cui si pubblicano brevi video, in genere piccole coreografie e consigli di bellezza o culinari, molto seguita dai giovanissimi si sta affollando in questi giorni di campagna elettorale di leader politici anche inaspettati e inattesi quantomeno sotto il profilo anagrafico. Qualcuno si ricorderà quando Antonio di Pietro quindici anni fa sbarcò su Second Life. Ecco, sembra di essere tornati a quei tempi.

Perché TikTok?

Cambiano le regole di ingaggio: come aveva suggerito il segretario di Azioni nel suo primo post mettendo peraltro subito le mani in avanti: «Uno: io non so ballare, sembro un orso ubriaco. Due: non posso dare consigli di make up perché c’ho la pancia e sono brutto». L’avvertenza simpatica non gli ha però risparmiato critiche per una operazione che è chiaramente elettorale. Più classico invece l’ingresso dell’ex premier 85enne che sabato nel corso di un appuntamento elettorale a Ceglie Messapica ha annunciato via telefono il suo debutto su TikTok con contenuti dedicati a questo particolare mezzo di comunicazione. Aggiungendo: «Il futuro dell’informazione che passa attraverso la rete, è già intorno a noi. Per questo ho deciso dei fare dei social un canale privilegiato per dialogare con milioni di italiani».

Il Roi elettorale della generazione Z

Curiosamente il “Roi elettorale” cioè il ritorno dell’investimento per usare un termini finanziario dell’impegno dei politici sui social è ancora tutto da dimostrare. Se è vero che alle ultime elezioni del 2018 meno del 55% degli under 35 è andato a votare, a questo giro – in cui si prevede un tasso di astensione ancora più alto – il voto dei giovani rischia di essere ancora meno influente. Eppure, la scelta di una parte della poltiica sembra quella di non rinunciare a influenzare i luoghi degli influencer. Non solo alimentando il dibattito come nel caso dei botta e risposta di Letta e Meloni su Twitter, Ma anche discutendo di aborto a distanza con giganti dei social come Chiara Ferragni. o lanciando appelli sul gas via Instagram. Su TikTok invece oltre a qualche imbarazzo di contesto non è chiaro come farsi sentire. Come ha spiegato lo stesso Calenda è come andare a un concerto rock già iniziato e sperare che ti diano retta parlando di altro. Tuttavia, i numeri di TikTok sono troppo importanti per fare finta di nulla.

I numeri di TikTok

TikTok ad oggi conta 1 miliardo di utenti, sono in crescita del 45% rispetto al 2020. Gli italiani che hanno scaricato la app nel 2021 erano 5,4 milioni. Come emerge da una ricerca del Pew Research Center in sette anni il social network proprietà della cinese ByteDance, ha scalato le classifche diventanto per la concorrenza il “nemico” da battere. Esattamente come è accaduto in passato a Facebook.

Le funzionalità anti-fake news

Per non essere travolti dalle polemiche su fake news e disinformazione che hanno colpito (e affondato) Mark Zuckerberg TikTok ha attivato un Centro Elezioni in-app, uno spazio che ha l’obiettivo di aiutare chi interagisce con contenuti in materia elettorale ad attingere a fonti e informazioni considerate affidabili, «ad esempio, informazioni sulle modalità di voto fornite da fonti istituzionali». «A partire dai prossimi giorni – spiega una nota della società – verranno anche applicate specifiche etichette ai contenuti individuati come relativi alle elezioni politiche 2022 in Italia, oltre che a quelli proposti da account appartenenti a esponenti politici e partiti.Gli utenti, cliccando sulle etichette, avranno accesso diretto al Centro in cui troveranno informazioni relative alle elezioni”. In concomitanza della campagna elettorale italiana, TikTok ricorda che “applica una policy che non consente annunci politici a pagamento mentre le Linee Guida della Community proibiscono contenuti che presentino disinformazione elettorale, abusi, comportamenti d’odio ed estremismo violento”.Ciò avviene, puntualizza la piattaforma, «tramite una combinazione di moderatori umani e tecnologie oltre alla collaborazione con organizzazioni di fact-checking accreditate, tra le quali Facta.News in Italia e molte altre a livello globale».

Fonte: Il Sole 24 Ore