TikTok sotto indagine per disinformazione e favoritismo”
Bruxelles ha minacciato di aprire un’indagine su TikTok per la presunta incapacità del social media di impedire la diffusione di disinformazione e campagne non autorizzate durante le elezioni rumene della scorsa settimana, violando la Normativa europea sui servizi digitali.
La Commissione europea ha dichiarato mercoledì che l’organo di vigilanza nazionale sui media della Romania ha richiesto un’indagine ufficiale su TikTok da parte dell’autorità di regolamentazione con sede a Bruxelles, dopo che un candidato di estrema destra, Călin Georgescu, che era diventato virale sulla piattaforma cinese, ha inaspettatamente vinto il primo turno del voto presidenziale di domenica. La denuncia rumena sostiene che gli algoritmi di TikTok abbiano “amplificato” i contenuti di Georgescu a scapito di altri candidati.
Le aziende che violano la Normativa sui servizi digitali rischiano sanzioni fino al 6% del loro fatturato annuo globale. TikTok, di proprietà di ByteDance, nel 2023 aveva un fatturato annuo di 110 miliardi di dollari.
Il trattamento preferenziale di Tik Tok
Il 28 novembre in Romania si è svolta una riunione del Consiglio Supremo di Difesa Nazionale (CSAT), presieduta dal Presidente della Romania, Klaus Iohannis. Durante l’incontro, i rappresentanti delle autorità responsabili della difesa, dell’ordine pubblico e della sicurezza nazionale hanno presentato valutazioni sui possibili rischi per la sicurezza nazionale derivanti dalle azioni di attori cibernetici statali e non statali, che hanno colpito alcune infrastrutture IT&C a supporto del processo elettorale. Il Consiglio Supremo di Difesa Nazionale non ha competenze dirette in merito alla conduzione del processo elettorale, ma qualora emergano elementi che possano compromettere la sicurezza nazionale ha il dovere di riunirsi e analizzare tali questioni.
Secondo i documenti presentati, i membri del Consiglio hanno rilevato l’esistenza di attacchi informatici volti a influenzare l’equità del processo elettorale. È stato inoltre confermato che, nel contesto attuale di sicurezza regionale e, in particolare, nel contesto elettorale, la Romania, insieme ad altri stati situati sul fianco orientale della NATO, è diventata un obiettivo prioritario di azioni ostili da parte di attori statali e non statali. Tra questi, la Federazione Russa si distingue per un crescente interesse nel tentativo di influenzare l’agenda pubblica della società romena e la coesione sociale.
Fonte: Il Sole 24 Ore