Tim rinuncia al controllo sulla rete unica? Il titolo vola sui rumor

Scatto del titolo Telecom Italia sulle indiscrezioni raccolte da Bloomberg che vogliono il gruppo disponibile a non avere una posizione di controllo sulla rete unica come via per far ripartire il progetto di combinazione tra l’infrastruttura Telecom e quella di Open Fiber. Il titolo è salito a 0,32 euro dopo aver perso quasi il 10% nelle cinque sedute successive alla diffusione della trimestrale e alla revisione della guidance.

Il ceo del gruppo Tim, Luigi Gubitosi, sarebbe ora disposto a perdere il controllo dell’asset in modo da incontrare le perplessità sul progetto della rete unica sollevate sia nel Governo italiano sia nella Commissione europea sul tema della concorrenza. Tim conserverebbe quindi una quota di minoranza nella nuova entità che nascerebbe combinando FiberCop (rete secondaria) con Open Fiber.

Secondo le case di investimento, tale sviluppo sarebbe positivo per Tim perché aumenterebbe la probabilità di un accordo sull’asset, consentirebbe a Tim di deconsolidare FiberCop con un beneficio sia in termini di debito che di capex e faciliterebbe un ulteriore accordo che contemplerebbe il conferimento di tutta la rete fissa nella nuova entità.

Il cambio di posizione di Tim, che finora ha sempre ribadito la volontà di mantenere il controllo dell’infrastruttura, potrebbe anche modificare lo scenario in vista del cda dell’11 novembre chiesto da Vivendi e da alcuni consiglieri indipendenti per mettere mano a una riorganizzazione del business. Vivendi, primo azionista privato con il 23,75% (Cassa depositi e prestiti detiene il 9,81%, gli istituzionali esteri oltre il 41%), dopo la trimestrale, aveva lasciato trapelare la sua insoddisfazione per i numeri aziendali.

Fonte: Il Sole 24 Ore