Tiziana Crociani, la “signora dei creativi” da Burberry alle pendici di Gubbio
La salita che porta al grande casolare, fuori le mura medievali di Gubbio, è molto ripida: alla sinistra si stanno accendendo le luci dell’Albero di Natale più grande del mondo, disegnato sulla parete del monte Ingino, in Umbria. Abbarbicata alle pendici del monte accanto, la grande abitazione, oggi restaurata in stile moderno e circondata dai cipressi, era un maneggio, negli anni ’80, sul punto più alto della città, il borgo di San Girolamo. Oggi è la casa-atelier di Tiziana Crociani, la silenziosa signora degli stilisti di mezzo mondo. Il luogo emana fascino: il casolare in pietra, abbellito da un giardino con piscina e fontana e un occhio alla sostenibilità dal riciclo dell’acqua piovana ai pannelli fotovoltaici mimetizzati, domina sui tetti in coppi dell’antica città medievale e la vista spazia fino al monte Subasio di Assisi.
Nella stessa valle, Prada ha scelto di inaugurare un nuovo maglificio; sempre qui da danni l’azienda Saldi produce per Max Mara. E a pochi chilometri da qui, c’è Solomeo, il borgo-azienda di Brunello Cucinelli, che fonde lusso globale con la tradizione locale: forse in Umbria alberga un qualche genius loci che coniuga manifattura e “Grande Bellezza”, o semplicemente col tempo è cresciuto un humus di competenze diffuse che oggi rendono la regione un distretto del tessile di lusso.
L’azienda eugubina TiSTYLEiT non è un marchio conosciuto al grande pubblico, ma Tiziana da 27 anni produce i capi di alta sartoria e le collezioni da sfilata per le principali case mondiali del lusso: dalla città che secoli fa vide San Francesco ammansire il Lupo, oggi partono fino a 150mila capi l’anno. I nomi dei marchi sono “Top Secret”, e «la riservatezza è uno dei motivi per cui le case del lusso ci scelgono da anni», spiega Tiziana, ma molti dei pezzi esclusivi in vendita nelle grandi boutique di mezzo mondo sono prodotti da questa azienda manifatturiera che oggi occupa 90 persone: è uno dei grandi datori di lavoro della città.
Al Servizio di Sua Maestà (Burberry)
Vestita di nero con un gilet viola di pelo lungo, la signora racconta la sua storia. Nata in un villaggio dell’Appennino, dopo il liceo classico a Gubbio, decide di iscriversi a Economia e Commercio: negli anni ’90, nelle Università, la parola magica e di moda era “logistica integrata”, un po’ come oggi lo è AI. Si laurea con una tesi sulla vicina Merloni Termosanitari, azienda di Fabriano del compianto Francesco Merloni e oggi quotata in Borsa, ma non andrà mai a occuparsi di logistica integrata: la passione per la moda e lo stile la porterà dal suo concittadino Roberto Menichetti.
Lo stilista di Gubbio, sul finire degli anni ’90, era uno dei creativi più famosi e potenti al mondo. Burberry, la storica casa inglese degli impermeabili, lo aveva chiamato per una missione impossibile: rilanciare il marchio, finito in disgrazia. Menichetti accetta e una parte dello stile e della produzione di Burberry trasloca proprio a Gubbio, dove il creativo aveva anche un laboratorio manifatturiero di famiglia. L’eugubino riesce nel miracolo inglese, tanto che poi Burberry approda pure in Borsa.
Fonte: Il Sole 24 Ore