Touring club, ecco i cinque nuovi borghi “bandiera arancione”

Touring club, ecco i cinque nuovi borghi “bandiera arancione”

Rimettere al centro del viaggio i luoghi e in particolare i circa 7.200 comuni con meno di 15mila abitanti che nel 24% dei casi hanno una forte attrattività turistica. È uno degli obiettivi ribaditi dal Touring club italiano nel 130° anniversario della sua fondazione, celebrata alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella. Occasione nella quale sono state annunciate cinque nuove bandiere arancioni (ora arrivate a quota 290).

Cambio di vertice

Per il Tci ci sono importanti novità organizzative: lo storico presidente Franco Iseppi, raggiunti gli 85 anni d’età e i 14 di mandato, ha scelto proprio la giornata dal titolo “La tradizione si fa futuro” per annunciare il proprio passo indietro. «La migliore scenografia in cui ambientare la conclusione del mio mandato come presidente», ha commentato davanti agli ospiti, tra cui decine di sindaci di comuni “bandiera arancione”. Lo sostituirà, per nomina del consiglio direttivo, Gian Domenico Auricchio, amministratore delegato dell’azienda di formaggi Gennaro Auricchio Spa, già consigliere del Tci e presidente di Unioncamere Lombardia e della nuova Camera di commercio unica Cremona-Mantova-Pavia. «C’è un filo rosso evidente che lega la nostra opera di “cucitura” dei territori: il pensiero costantemente rivolto non tanto alla conservazione e non solo alla valorizzazione ma soprattutto a ciò che lasceremo alle generazioni future – ha spiegato -. Il Touring crede fermamente che nei borghi risieda un potenziale inesplorato, una possibilità unica per differenziare il prodotto turistico nazionale».

Le cinque nuove bandiere arancioni

Le bandiere arancioni sono riconoscimenti del Tci dati ai borghi «dove arte, natura, buona cucina, sostenibilità e accoglienza sono espressione della cultura più genuina del territorio». I nuovi cinque riconoscimenti sono distribuiti in altrettante Regioni: sono Barrea (L’Aquila), Caposele (Avellino), San Marco d’Alunzio (Messina), Trarego Viggiona (Verbano-Cusio-Ossola) e Urbania (Pesaro e Urbino). I borghi creano anche movimento economico: l’83% dei comuni ha incrementato la propria offerta ricettiva dall’assegnazione del marchio, l’81% ha visto l’apertura di uno o più esercizi commerciali e il 79% ha aperto almeno una nuova struttura ristorativa. In media, viene registrato un aumento del 45% degli arrivi turistici e il +38% di presenze.

Fonte: Il Sole 24 Ore