Toyota, sei nuove elettriche entro il 2026 per rafforzare l’approccio multienergetico
BRUXELLES – Toyota avrà sei elettriche in gamma entro il 2026 che rappresenteranno almeno il 20% delle vendite in Europa dove nel 2023 chiuderà l’anno con 1,17 milioni di unità (+8%) con una quota di mercato del 6,4% e di elettrificato pari al 71% (con più di 25 modelli dei marchi Toyota, Lexus e Toyota Professional) e la prospettiva di passare al 75% nel 2024 per il quale il gruppo giapponese si è riservata di non dare obiettivi. In tutto saranno 15 i modelli a zero emissioni (compresi quelli a idrogeno) disponibili a listino nel prossimo triennio ad accompagnare la decarbonizzazione di Toyota in Europa che sarà raggiunta nel 2030 per il proprio sistema produttivo e dal 2040 per tutta la propria organizzazione, in anticipo di 10 anni sui propri obiettivi globali di sostenibilità.
Lo ha annunciato la Toyota stessa in occasione della quinta edizione del Kenshiki, l’evento annuale con il quale la casa giapponese è solita annunciare prodotti e programmi per il prossimo futuro sul mercato europeo. Dunque non cambia nulla o quasi: l’approccio rimane multitecnologico, ma il mix dei prodotti diventa un più elettrico a partire già dal prossimo anno con l’introduzione del modelli che deriverà dall’Urban Suv Concept e, con una lunghezza di 4,3 metri, si posizionerà al di sotto della bZ4X e a metà strada tra il segmento B e il segmento C. Avrà trazione anteriore o integrale, due pezzature di batteria e debutterà nel 2024. Il nome definitivo? In Toyota è in atto un ripensamento della strategia di denominazione dei modelli. Nel 2025 sarà la volta invece del modello derivato dalla Sport Crossover Concept, una sinuosa fastback lunga almeno 4,8 metri a ruote leggermente alte che era stata già presentata in aprile al Salone di Shanghai e che è studiata in collaborazione con BYD. Insieme agli altri tre modelli in programma, nel 2026 le vendite di Toyota elettriche arriveranno a 250mila unità, ovvero il 20% del totale.
Tra tre anni ci sarà la svolta. Debutterà la nuova piattaforma con il pavimento della scocca costruito attraverso gigapresse in tre soli pezzi invece di 170 e all’interno di stabilimenti dove le vetture si muoveranno da sole da una postazione di lavoro all’altra. La nuova piattaforma sarà inoltre “software based” (ma non ci sarà una sola ECU a governare tutto), avrà un sistema operativo proprietario denominato Arene e monterà le batterie di nuova generazione. Toyota sta lavorando a quattro tipi di accumulatori: Performance (+20% prestazioni. -40% costi); High-Performance con struttura bipolare e ad alto contenuto di Nickel, capace di ricaricarsi dal 10% all’80% in meno di 20 minuti e di garantire autonomie di 1.000 km; Popularisation con celle LFP (Litio-Ferro-Fosfato) bipolari che hanno costi inferiori del 30-40% rispetto alle batterie NMC (Nickel-Manganese-Cobalto); allo stato solido che permetteranno di aumentare l’autonomia del 20% e dimezzare i tempi di ricarica grazie ad un elettrolita solido a base di solfuro che può essere ricavato come prodotto di scarto dalla raffinazione del petrolio.
La prima automobile basata su questa nuova piattaforma sarà nel 2026 il modello derivato dalla LF-ZC, concept già mostrato in ottobre al Japan Mobility Show. Sarà una berlina lunga 4,75 metri con un cx inferiore allo 0,20, dotata di trazione integrale Direct4 e un’interfaccia uomo-macchina basata su una moltitudine di schermi, anche attraverso satelliti posizionati ai lati del volante a cloche per lo sterzo by-wire. L’altra vettura a beneficiarne sarà il modello derivato dalla Toyota FT-3e, anch’essa già vista a Tokyo. È un crossover lungo 4,86 metri, largo 1,95 e alto 1,59 con un passo di 3 metri netti. Il sistema elettrico salirà di tensione rispetto agli attuali 400 Volt e, anche se i tecnici giapponesi non hanno voluto dare numeri, è praticamente scontato che si passerà ad almeno 800 Volt. Fiore all’occhiello sarà la derivata dalla FT-Se, coupé sportiva a 2 posti lunga 4,38 metri dallo stile aggressivo e potrebbe avere il cambio “virtuale” per auto elettriche che Toyota sta studiando. Intanto Lexus accoglierà in gamma una versione a due ruote motrici della RZ elettrica e mantiene l’obiettivo di diventare ad emissioni zero entro il 2030 in Europa, 5 anni in anticipo rispetto al resto del mondo, mentre il van ibrido LM da 135mila euro avrebbe richieste 5 volte superiori a quanto preventivato inizialmente.
Il 2026 segnerà anche il debutto della fuel cell di terza generazione: +20% di autonomia e -37% nei costi con la possibilità di arrivare fino al 50% se i volumi produttivi arriveranno ad almeno 200mila stack all’anno. Toyota sta lavorando a sistemi di stoccaggio innovativi e anche a serbatoi di forme più complesse che permetterebbero di progettare vetture più compatte e spaziose e all’idrogeno di non rimanere confinato a mezzi commerciali, camion, bus, mezzi industriali, natanti e sistemi stazionari. Ad essi si dedica una business unit già attiva in Europa e che, in linea con la denominazione globale, è stata ribattezzata Hydrogen Factory Europe. Il quadro normativo e di finanziamenti predisposto dalla UE (45 miliardi entro il 2027, per l’infrastruttura di rifornimento con una stazione ogni 200 km sui grandi corridoi di comunicazione Ten-T e obbligo per l’industria ad approvvigionarsi per almeno il 42% di energia da fonti rinnovabili entro il 2030) offre all’idrogeno stabili prospettive di crescita.
Toyota sta sfruttando essa stessa i camion fuel cell dell’olandese VDL Groupe per decarbonizzare la propria catena logistica e, grazie ad un consorzio finanziato dal governo britannico, sta sperimentando lo stesso sistema di propulsione della Mirai su un’Hilux. Il pick-up giapponese nel 2024 andrà a caccia del terzo titolo World Rally Raid Championship e della quarta Dakar dove Toyota, insieme a Honda, Kawasaki, Suzuki, Toyota e Yamaha, schiererà l’HySE X1, un buggy dotato di motore che sfrutta l’idrogeno viceversa come combustibile, una strada Toyota sta percorrendo su Yaris e Corolla anche in altri tipi di competizione come le corse di durata giapponesi, con la prospettiva di portarla anche alla 24 Ore di Le Mans e nel WEC dove già dallo scorso anno si utilizzano bio-combustibili al pari del WRC. Già iniziata anche la sperimentazione degli E-fuel sulla Cupra GT4. Il tutto per ribadire la filosofia “multienergetica” che Toyota metterà in vetrina alle prossime Olimpiadi di Parigi del 2024.
La casa giapponese metterà a disposizione complessivamente 2.650 mezzi elettrificati tra cui 500 Mirai, che si aggiungeranno alle mille già attive come taxi nella capitale francese, 700 di mobilità individuale e inclusiva, mille tra ibridi e ibridi plug-in e altri elettrici. Con tale flotta le emissioni di CO2 saranno dimezzate rispetto a quella impiegata nel corso dei giochi olimpici del 2020. Ci saranno anche le varianti passeggeri Verso dei commerciali leggeri Proace City e Proace che nel corso del prossimo anno si aggiorneranno nell’estetica, nella dotazione e nell’autonomia tenendo sempre in gamma le versioni con motore diesel e a benzina con cambio manuale o automatico. Ad essi si aggiungerà il Proace Max che sarà realizzato sempre in collaborazione con Stellantis e completerà la gamma nella parte alta. Avrà tre lunghezze, altrettante altezze e due misure di passo con volumetria fino a 17 m3 e 1.425 kg di portata. La versione elettrica da 200 kW e 420 km di autonomia sarà prodotta a Gwilice, in Polonia, quella con il diesel 2 litri fino a 180 cv sarà fatta ad Atessa (Chieti).
Si rinnoverà per la parte infotelematica, della sicurezza e della gestione della trazione integrale anche l’Hilux che avrà anche il proprio diesel 2.8 da 204 cv elettrificato con un sistema mild-hybrid a 48 Volt. Il motoalternatore da 12 kW e 65 Nm e la piccola batteria agli ioni di litio pesano solo 7,6 kg in più, ma permettono uno spunto migliore e di abbattere consumi ed emissioni del 5-10%. Lo stesso motore – anche se inizialmente senza mild-hybrid – lo troveremo anche sulla nuova Land Cruiser. Ha stile più moderno, un telaio più rigido del 50% e un cambio automatico a 8 rapporti direct-shift che gli permette di avere una capacità di traino di 3,5 tonnellate. Le prenotazioni sono aperte da 5 dicembre.
Fonte: Il Sole 24 Ore