Transizione, per il 75% delle Pmi il green è un’opportunità di sviluppo
Per il 75% delle piccole e medie imprese il Green Deal è un’opportunità di sviluppo. E’ quanto emerge da un’indagine nata e condotta dalla collaborazione tra Italy for Climate, centro studi della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, e Cna, Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della piccola e media impresa. L’analisi è stata realizzata su un campione di 354 piccole e medie imprese rappresentative di 17 regioni italiane e 7 settori, tra cui emergono trasporti, manifatturiero e costruzioni.
Crisi climatica e Pmi
Dallo studio emerge che il 75% delle Pmi concorda sul fatto che il cambiamento climatico rappresenti il principale rischio per il benessere delle persone e il progresso economico dei prossimi 10 anni. La stessa percentuale ritiene, inoltre, che il Green Deal europeo rappresenti un’opportunità industriale per l’Italia e oltre il 70% che accelerare la transizione energetica sia una strategia vincente per lo sviluppo. Un consenso trasversale tra le diverse categorie di imprenditori, su cui non impattano fattori come età e regione di appartenenza. «Questa indagine rileva, diversamente da quanto sembrerebbe per un’opinione diffusa, che la maggior parte degli imprenditori non avrebbe paura della transizione energetica-climatica – è il commento di Edo Ronchi, ex ministro dell’Ambiente e attuale presidente della Fondazione sviluppo sostenibile -. Al contrario, risulterebbe una larga maggioranza degli imprenditori di piccole e medie imprese, convinti che se l’Europa e l’Italia non puntassero con decisione sulla transizione, il costo da pagare in termini di perdita di competitività sarebbe molto alto».
Gli ostacoli alla decarbonizzazione
Le imprese hanno anche individuato i principali ostacoli alla decarbonizzazione. Si tratta, nel 31% dei casi, degli alti costi di investimento e della complessità burocratica per il 28%. Nonostante le difficoltà e qualche ostacolo ci sono comunque le aziende che hanno già avviato alcune iniziative. Il 27% ha attivato le procedure per, il 19% interventi di efficientamento energetico e il 18% l’installazione di impianti a fonti rinnovabili . Resta comunque, un 23% che non ha ancora avviato alcuna iniziativa. Quanto alla dislocazione geografica, il Sud mostra una maggiore fiducia nel Green Deal, nelle fonti rinnovabili, nella transizione energetica e nel ruolo attivo degli imprenditori. Mentre il campione del Nord Italia si mostra leggermente più scettico sugli stessi temi rispetto a Centro e Sud.
«Se da un lato oltre tre quarti dei piccoli e medi imprenditori ritengono che la crisi climatica sia la principale minaccia per l’economia a medio termine e che puntare sulla transizione sia una grande opportunità di crescita anche economica – dice Andrea Barbabella, coordinatore di Italy for Climate -, dall’altro le politiche e gli strumenti esistenti non sono adeguati a supportare il cambiamento di cui le imprese hanno bisogno e che in realtà vogliono realizzare».
Informazione e transizione
Resta poi da sciogliere un nodo che riguarda l’informazione adeguata. Il 50% delle Pmi italiane «ritiene che il livello di informazione sui temi della transizione energetica sia inadeguato». Non a caso «solo il 25% reputa che gli imprenditori siano sufficientemente informati».
Fonte: Il Sole 24 Ore