Trasporto pubblico, arriva il nuovo contratto: 110 euro di aumento

Trasporto pubblico, arriva il nuovo contratto: 110 euro di aumento

Dopo una vertenza rimasta aperta diversi anni, i 120mila addetti del trasporto pubblico locale hanno il loro nuovo contratto che, per la sola parte economica, porterà 110 euro di aumento e una una tantum di 500 euro per coprire la lunga vacanza contrattuale. Il precedente contratto Autoferrotranvieri-Internavigatori (Mobilità area tpl) era infatti scaduto nel 2017 ed è stato seguito da una trattativa durata oltre quattro anni, caratterizzata da molte proteste. L’ultima, ritirata dopo l’accordo raggiunto da Asstra, Anav, Agens per la parte datoriale e da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal e Ugl-Fna per quella sindacale, era prevista per il 30 maggio. «Finalmente rinnovato il contratto collettivo nazionale di lavoro del trasporto pubblico locale. Era scaduto nel 2017, troppo tempo, tanto più in tempi di inflazione. Lavoreremo come in questo caso per sostenere le parti e arrivare rapidamente ai rinnovi», scrive su twitter il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando.

La vigenza e l’aumento complessivo

Il nuovo contratto ha vigenza dal primo gennaio 2021 al 31 dicembre 2023. L’aumento di 110 euro è suddiviso tra 90 euro destinati all’aumento tabellare medio mensile, 8 euro che costituiranno la nuova indennità ferie che sarà erogata ad ogni giornata fruita per un totale di 25/26 giornate annue e 12 euro mensili destinati all’assistenza sanitaria integrativa, a decorrere dal primo gennaio 2023. Raggiunto l’accordo anche sull’una tantum di 500 euro per la vacanza contrattuale.

Il referendum

L’ipotesi di accordo adesso verrà sottoposta al referendum dei lavoratori e nel frattempo è stata però sospesa la protesta indetta per il 30 maggio. Nel rinnovo non sono stati affrontati nel merito gli aspetti normativi, che sono stati rimandati di fatto a quello che sarà il prossimo rinnovo. Quest’ultimo dovrà traguardare le importanti sfide che attendono il trasporto pubblico locale, nell’attesa della sospirata riforma del settore. Secondo quanto spiegano i sindacati in una nota, la riforma è «ferma in parlamento da quando il professor Bernardo Mattarella ha consegnato alle Camere a settembre 2021 gli esiti della relativa Commissione di studio da lui presieduta».

Fonte: Il Sole 24 Ore