Trionfo di Sainz a Singapore: è la Ferrari migliore del 2023. Spezza un dominio Red Bull da record

Sainz vince e riporta la Ferrari al successo. Qualcosa che fino a due settimane fa difficilmente sarebbe stato ipotizzato o scommesso: ma oggi al gran premio più discusso e sotto esame nel circus, può festeggiare una volta tanto un team diverso da Red Bull. E non è il secondo in classifica mondiale, la Mercedes, bensì il terzo, quello del Drake.

A Monza, con l’impennata di prestazioni, si era pensato al frangente eccezionale, al caso unico o quasi come a Monaco: in quelle piste, non valgono le solite regole di quelle più moderne, sicure e noiose. Ma in un tracciato cittadino come Singapore lo spirito di riscatto e rabbia che ha animato lo staff di Maranello ha aiutato a verificare la condizione desiderata da tutti: chi parte prima, spesso vince perché i sorpassi sono sempre molto ostili.

Calo improvviso delle Red Bull

E così a un anno dal suo primo successo a Silverstone, lo spagnolo della Ferrari sigla il suo secondo successo in carriera in una gara molto combattuta, approfittando di una seconda condizione necessaria per arrivare a tanto: un calo improvviso delle Red Bull. Le auto di Chris Horner, dominatrici indiscusse anche del 2023, da venerdì non sembravano più le stesse. Tante voci e poche conferme, ma al di là di ogni speculazione, il fatto è che non andavano davvero bene. Verstappen durante il gran premio ha detto che “gli sembrava di guidare sul ghiaccio”, anche se alla fine tutto sommato ha salvato la giornata con un dignitoso quinto posto, con Perez ottavo.

Completano il podio un Norris carico al massimo e un Hamilton incredulo, perché il suo compagno Russell si è andato a piantare contro il muro all’ultima tornata. Di questo imprevisto ne beneficiano tutti i conduttori seguenti, in particolare Leclerc che ‘contiene’ il gap con il suo compagno di squadra in tre posizioni, anche se il passo è stato simile.

Avvisaglie positive

Che fosse una giornata promettente per la Ferrari lo si era capito già nella prima mezz’ora. Ad esempio entrambi Sainz e Leclerc sono stati i primi ad abbattere il muro cronometrico sotto il minuto e quaranta secondi, nonostante condizioni di usura di gomme non fra le migliori e il carico di carburante ancora elevato. Quello che conta è che finalmente sia andato tutto bene: auto, strategia e quel pizzico di fortuna che con i muri vicini alle ruote fa sempre comodo.Al giro 21 la monotonia di una domenica che sembrava iniziare in modo piatto -per una volta non per il tifo italiano- vede la sua prima interruzione, con un banale scontro a muro di Sargeant che tuttavia, per la necessaria rimozione di detriti, comporta alcuni giri di safety car.

Fonte: Il Sole 24 Ore