Truffa a nome del Ministro Crosetto: la denuncia è pronta

Truffa a nome del Ministro Crosetto: la denuncia è pronta

L’esposto è pronto e a breve sarà presentato in Procura a Milano. Il ministro della Difesa Guido Crosetto il cui nome è stato usato per una truffa nei confronti di una serie di imprenditori e professionisti, ha già predisposto i documenti per la presentazione della denuncia e ha ribadito che è bene lanciare l’allarme per evitare che possano cascarci altre persone.

Richieste ingenti di soldi a imprenditori e professionist

La vicenda è iniziata la settimana scorsa scorso quando sono partite diverse telefonate verso imprenditori e professionisti con richieste di somme ingenti di denaro per aiutare a liberare fantomatici giornalisti sequestrati in medio oriente. Poi martedì la scoperta, quando un imprenditore amico di Crosetto ha chiesto il motivo per cui dalla sua segreteria avessero chiesto il numero di cellulare. Quindi una verifica con gli uffici e la conferma: nessuna chiamata. Poi alte richieste ad altrettanti imprenditori con telefonate insistenti.

La Procura di Milano indaga sulla truffa

Dalla Procura di Milano è già partita un’inchiesta e gli investigatori hanno in mano i nomi di tutte le persone contattate in quella che i truffatori hanno cercato di far passare come “questione urgentissima che riguarda la sicurezza nazionale”.

Gli inquirenti sono al lavoro e cercano di seguire la pista del denaro seguendo i flussi che portano all’estero. Per questo motivo sono stati attivati anche tutti i canali di cooperazione.

Il ministro: c’è gente che continua a cascarci

«Sono professionisti della truffa, evidentemente hanno sia tecnologia sia capacità di individuare i soggetti. In questo caso hanno individuato i maggiori imprenditori italiani, hanno individuato delle persone che magari alla richiesta di un ministro erano anche disponibili per l’amore che hanno per l’Italia a fare un bonifico – ha detto il ministro Crosetto a ’Zona bianca’ su Rete Quattro -. Facciamo bene a lanciare l’allarme. C’è gente che continua a cascarci. Ho visto che è successa la stessa cosa in Francia con un famoso ministro francese».

Fonte: Il Sole 24 Ore