Trump: a Guantanamo un centro per i migranti illegali
Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo per creare un centro per migranti a Guantanamo, il carcere di massima sicurezza dei terroristi dell’11 settembre sull’isola di Cuba che Joe Biden voleva chiudere per sempre. Ora Trump lo trasformerà in un centro di detenzione per i migranti illegali. Firmando la sua prima legge del secondo mandato, un provvedimento che renderà più facili gli arresti anche dei richiedenti asilo senza documenti, il presidente americano ha annunciato la creazione di un centro di detenzione a Guantanamo e rivendicato che, grazie alle politiche dell’ultima settimana, “nessuno entra più negli Stati Uniti”.
Trump ha quindi annunciato la creazione di un centro, da 30.000 posti, per la detenzione dei migranti illegali a Guantanamo per “rinchiudere i peggiori criminali che minacciano gli Stati Uniti” e ha firmato un ordine esecutivo per dare mandato al dipartimento della Difesa e della Sicurezza interna di iniziare i lavori. Il commander-in-chief ha firmato il Laken Riley Act, che prende il nome da una studentessa 22enne della Georgia assassinata l’anno scorso da un venezuelano senza documenti ricercato per furto. La misura prevede la detenzione, fino alla loro espulsione, di un’ampia fascia di stranieri senza documenti, compresi i richiedenti asilo, che hanno commesso reati minori come il furto o il taccheggio. I genitori e la sorella della giovane erano presenti alla firma alla Casa Bianca. “Abbiamo raggiunto un livello record di contenimento dell’immigrazione negli Usa. Nessuno tenta di entrare”, ha dichiarato il presidente americano accusando la politica del suo predecessore Joe Biden sui migranti di essere “arrogante e stupida”.
Durante il primo mandato, Trump ha autorizzato l’uso di basi militari per detenere bambini migranti.
L’ordine di Trump “invia un messaggio chiaro: migranti e richiedenti asilo vengono considerati la nuova minaccia terroristica, meritevole di essere gettati in un’isola prigione, privati di servizi e supporti legali e sociali”, ha affermato Vince Warren, direttore esecutivo del Centro per i diritti costituzionali con base a New York. Funzionari governativi cubani hanno criticato la notizia, con il presidente Miguel Díaz-Canel che ha considerato la decisione “un atto di brutalità” su X e ha descritto la base come “situata nel territorio di Cuba occupato illegalmente”. Il ministro degli Esteri Bruno Rodríguez ha dichiarato su X: “La decisione del governo statunitense di imprigionare i migranti nella base navale di Guantánamo, in un’enclave dove ha creato centri di tortura e di detenzione a tempo indeterminato, dimostra disprezzo per la condizione umana e il diritto internazionale”.
“Guantanamo è un posto perfetto, non vogliamo i criminali illegali un minuto in più del dovuto negli Stati Uniti” ha detto invece Pete Hegseth, il nuovo capo del Pentagono, che si è mostrato entusiasta dell’ordine esecutivo annunciato ieri da Donald Trump per realizzare un centro di detenzione per migranti da 30mila posti nella famigerata prigione realizzata dagli Usa nella base navale a Cuba ai tempi della lotta al terrorismo.
Fonte: Il Sole 24 Ore