Trump accusa i laburisti britannici d’interferire con il voto sostenendo Harris

L’accusa di Donald Trump ai laburisti britannici è grave e rischia di complicare le relazioni future tra gli Stati Uniti e il Regno Unito. L’ex presidente americano ha attaccato «l’evidente interferenza straniera» messa in atto dal partito laburista del primo ministro britannico Keir Starmer in questa campagna. E non l’ha fatto con una battuta, durante un comizio con i suoi sostenitori ad acclamarlo.

I repubblicani questa volta si sono mossi per le vie ufficiali, presentando una denuncia alla Commissione elettorale federale di Washington, chiedendo un’indagine sulle attività negli Stati Uniti di alcuni esponenti laburisti britannici a favore dei democratici, e avanzando il sospetto che il partito laburista possa avere finanziato in modo illegale la corsa di Kamala Harris. I documenti presentati dai legali di Trump fanno riferimento a un post diffuso sui social media, e poi cancellato, nel quale un funzionario laburista affermava che quasi 100 attivisti, membri attuali ed ex membri dello staff laburista, stavano per recarsi negli Stati Uniti, e in particolare in alcuni Swing State, per fare aiutare Harris.

Starmer minimizza: sono volontari, è sempre accaduto

Anche da Londra hanno confermato che alcuni strateghi del partito laburista si sono spostati negli Usa per incontrare i responsabili della campagna democratica e portare l’esperienza della schiacciante vittoria ottenuta nelle elezioni britanniche di luglio. Alcuni consiglieri senior di Starmer, tra cui il suo attuale capo dello staff, Morgan McSweeney, avevano partecipato anche alla Convention democratica di agosto.

Il premier britannico Starmer ha affermato che la denuncia presentata da Trump contro il suo partito «non metterà a repentaglio» le relazioni tra Washington e Londra se l’ex presidente vincerà le elezioni statunitensi il mese prossimo. «Abbiamo avuto di recente una discussione proficua e costruttiva a New York e, naturalmente, come primo ministro del Regno Unito, lavorerò con chiunque il popolo americano sceglierà come presidente nelle elezioni», ha detto ieri Starmer, mentre era in viaggio verso un vertice del Commonwealth a Samoa.

Starmer ha tuttavia spiegato che «in ogni elezione recente, diversi esponenti laburisti hanno partecipato e sostenuto i democratici americani», così come i repubblicani sono stati appoggiati dalla destra britannica. E ha chiarito che anche quest’anno gli attivisti britannici si sono mossi per loro iniziativa, come volontari: negando quindi ogni responsabilità e finanziamento del partito di centro-sinistra britannico.

Fonte: Il Sole 24 Ore