Tu vuò fà l’americano, il panettone di New York con il cuore siciliano

Tu vuò fà l’americano, il panettone di New York con il cuore siciliano

La pasticceria e la cucina italiane trattate come un gioiello prezioso, anzi il più prezioso dei gioielli: il diamante. Perché è da lì che viene Francesco Realmuto, 55 anni, originario di Baucina in provincia di Palermo da dove è andato via quasi 35 anni fa: è sbarcato a New York e lì è rimasto. «Per qualche anno ho fatto il muratore – racconta-. Poi sono riuscito a farmi assumere in un’azienda che si occupava di tagliare i diamanti la cui sede è nell’iconica 47esima strada, dove sono rimasto per 12 anni. Ma non potevo fare quel lavoro per tutta la vita e così a un certo punto ho cambiato completamente strada». E ha scelto la ristorazione. Italiana naturalmente. Oggi Francesco Realmuto è a capo di Realmuto Hospitality Group, già conosciuto nella Grande Mela per L’ Arte del Gelato e Filaga Pizzeria, due insegne divenute simbolo dell’italianità oltreoceano: il gruppo che ha chiuso il 2023 con un fatturato di 10 milioni di dollari oggi dà lavoro a 140 persone. Due anni fa il gruppo Realmuto Hospitality ha inaugurato Puya, Tacos de Puebla, una taqueria all’interno del Rockfeller Center, a testimonianza dell’altra grande passione di Francesco Realmuto per la cucina messicana.

Ora, negli ultimi due mesi, ha aperto Realmuto Alta Pasticceria, due angoli di eccellenza italiana e siciliana a New York, uno nel cuore del West Village, nella Settima Avenue, cuore pulsante e vibrante di New York City e l’altro nel cuore di Penn Station, la centralissima stazione ferroviaria Penn Station, sulla 34esima strada. due locali dall’inconfondibile stile italiano con ristorante, caffè, gelateria, tavola calda. Il primo dei due locali occupa uno spazio di oltre 500 metri quadri di cui quasi cento coperti, realizzato dallo studio di architettura Mariotti, dell’italiana Deborah Mariotti (che ha progettato anche il secondo nello stesso stile): trionfa lo stile e il Made in Italy con materiali come il marmo italiano e i decori in legno.

L’alta pasticceria del maestro Giuseppe Zito

Il cuore progetto è l’alta pasticceria guidata dal siciliano Giuseppe Zito, volato dalla sua Mezzojuso, cittadina di origine arbëreshë in provincia di Palermo, a New York. Dopo numerose esperienze in Italia, dove gestisce il bar di famiglia a Mezzojuso, e dopo aver conseguito due premi come autore del miglior panettone, il pluripremiato pasticcere Giuseppe Zito scommette in questo progetto creando una linea di pasticceria dove tecniche contemporanee convivono con la classica tradizione. Ad affiancare Giuseppe Zito, Vittorio Masaracchia e Serena Barbato, due giovani talenti siciliani di Palazzo Adriano, in provincia di Palermo, e il crotonese Niko Periti, esperto lievitista.

Il panettone che omaggia New York

A Natale, nel laboratorio di Realmuto Alta Pasticceria Italiana si sfornano panettoni artigianali al cioccolato, gianduia, pistacchio e classico. Ma la vera novità è il panettone Tu vuò fà l’americano, nato dall’idea di Giuseppe Zito e dal maestro lievitista Niko Periti, che unisce le due tradizioni: quella del panettone artigianale italiano con lievito madre e lievitazione naturale, e gli ingredienti iconici americani come mele candite e cannella, pepite di sciroppo d’acero e noci pecan.

Un omaggio all’Italian Lifestyle

«L’ Alta Pasticceria Realmuto – dice Francesco Realmuto – non è solo un omaggio alla tradizione pasticcera italiana, con ricette, materie prime autentiche italiane, ma è un tributo all’italianità degli anni Settanta e Ottanta, anni gloriosi dove il Belpaese si affermava anche come anche simbolo di eccellenza culinaria. Il nostro concept è The Italian Lifestyle of the 70s and 80s, perché ad averci ispirato sono quegli anni dove cominciava a nascere l’Italian dream, rappresentato anche nella cultura del cibo e soprattutto nell’ospitalità. Con Realmuto Alta Pasticceria Italiana voglio condividere con i nostri clienti un’idea legata allo stile di vita italiano. I miei ricordi dell’infanzia e adolescenza vissuta in Sicilia, mi hanno aiutato a ricreare un’esperienza che a New York mancava: la pasticceria tradizionale italiana. Intesa, non solo come luogo dove gustare dolci italiani che riprendono fedelmente la classica tradizione pasticciera italiana ma come esperienza di italianità».

Fonte: Il Sole 24 Ore