Turchia, il Pkk dichiara il cessate il fuoco. Il nodo sulle trattative

Turchia, il Pkk dichiara il cessate il fuoco. Il nodo sulle trattative

Il Pkk, il Partito dei lavoratori del Kurdistan, ha dichiarato il primo marzo 2025 un cessate il fuoco immediato con la Turchia: uno snodo cruciale verso la fine, o l’evoluzione, di un conflitto che si trascina dal 1984 e avrebbe mietuto almeno 40mila vittime.

L’annuncio era atteso dopo l’appello del fondatore Abdullah Öcalan alla deposizione delle armi e alla dissoluzione del movimento, accolta con favore sia dal governo di Recep Erdogan che dall’opposizione filo-curda del Partito dell’Uguaglianza e della Democrazia dei Popoli (abbreviato in Dem).

Pkk: Öcalan deve guidare processo di disarmo

Il Pkk, classificato come organizzazione terroristica da Turchia, Stati Uniti e Unione europea, auspica che il governo di Ankara conceda qualche margine di libertà a Öcalan perché traghetti il processo di disarmo della formazione e dei diversi gruppi che orbitano intorno alla sua struttura fra Turchia, Siria e Iraq.

Il Pkk, si legge in una nota diffusa dall’agenzia Firat News, «è completamente d’accordo con il contenuto dell’appello e terremo in considerazione e attueremo le condizioni necessarie». La questioni più tecniche, come la deposizione effettiva delle armi, potranno essere affrontate «solo sotto la leadership del leader Apo», si legge nella nota, dove Öcalan viene chiamato con il suo soprannome e indicato come mediatore fondamentale nell’uscita da ostilità lunghe oltre quattro decenni.

In teoria il gruppo si dice pronto a un congresso più ampio, ma non è chiaro quali siano i tempi e le condizioni per un suo svolgimento. La sua conduzione dovrebbe essere affidata «personalmente» a Öcalan, ma se ne presupporrebbe una qualche forma di liberazione dopo oltre un quarto di secolo di prigionia. Öcalan, 75 anni, è incarcerato dal 1999 e ha diramato per conto di terzi lo storico invito alla dissoluzione della forza fondata alcuni decenni prima e reduce da una delle fasi di maggiore vulnerabilità nella sua storia recente.

Fonte: Il Sole 24 Ore