Tute blu, l’11 febbraio riparte il negoziato sul contratto

Tute blu, l’11 febbraio riparte il negoziato sul contratto

L’11 febbraio riparte il negoziato per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. Federmeccanica e Assistal hanno infatti convocato Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm per valutare se ci siano le condizioni, ed eventualmente con quali modalità, per la ripresa della trattativa che riguarda oltre un milione e mezzo di lavoratori. All’incontro che si terrà a Roma saranno presenti la presidenza e la direzione generale delle associazioni datoriali e i segretari generali di Fim, Fiom e Uilm, Ferdinando Uliano, Michele De Palma e Rocco Palombella. I sindacati non hanno però sospeso le 8 ore di sciopero che erano state annunciate per il mese di febbraio e, spiegano in una nota «in assenza di una ripresa della trattativa saranno decise “ulteriori e più incisive iniziative” con l’obiettivo di riaprire il confronto a partire dalla piattaforma presentata dalle organizzazioni sindacali».

La distanza tra le parti è ancora molto forte soprattutto sulla parte economica. Nella loro piattaforma i sindacati hanno infatti chiesto un aumento in busta paga in tre anni di 280 euro sui minimi, mentre Federmeccanica e Assistal propongono un contratto Esg 2025-2028 che conferma l’aumento definito in base all’inflazione (Ipca-Nei), pari a 173 euro sulla base delle attuali previsioni Istat disponibili, da adeguare sulla base del dato effettivo. Nella sua proposta Federmeccanica ha sottolineato che negli ultimi anni le retribuzioni nel settore sono cresciute di più e il fatturato è sceso di più rispetto al complesso dell’Industria. Con l’adeguamento ex post dei minimi tabellari all’Ipca Nei, sulla base delle stime ad oggi disponibili, l’incremento totale sarebbe pari a 173,37 euro nel periodo 2025-2028. Inoltre sono previsti altri benefici che complessivamente, al verificarsi delle condizioni previste sui vari istituti, potranno determinare fino a 6.510 euro circa lordi come massa salariale al livello C3 nel periodo 2025-2028. A questo si aggiunga che grazie agli incentivi sui flexible benefits i dipendenti potranno ricevere fino a 500 euro netti aggiuntivi nel periodo 2025-2028, con l’assicurazione per la non autosufficienza si potrà ottenere una copertura che al singolo individuo costerebbe complessivamente tra i 12 mila e i 14 mila euro (senza considerare i servizi) e che nella proposta c’è anche il miglioramento della previdenza complementare per pensioni più alte, il miglioramento dell’assistenza sanitaria integrativa per le fasce deboli, più formazione mirata, più sicurezza sul lavoro, più politiche di genere e altro ancora. Nel complesso la proposta avanzata da Federmeccanica, in risposta alla piattaforma sindacale, prevede un beneficio economico potenziale, in presenza di tutte le condizioni previste, per un livello C3, nel periodo 2025-2028, che può arrivare a 7.010 euro (6.510 + 500). Per i sindacati si tratta di una proposta ancora distante e insufficiente. L’11 febbraio si capirà se e come verrà riannodato il dialogo.

Fonte: Il Sole 24 Ore