Tutta la tecnologia (che non ti aspetti) nel motore della Formula 1

Il motore della Formula Uno non è quello che ti aspetti. Siamo stati dietro le quinte del GP d’Italia 2023 di Monza per scoprire con Lenovo come nasce lo spettacolo tecnologico della massima serie di corse su quattro ruote. Il mantra tecnologico che rimbomba nel paddock dell’autodoromo di Monza è “tecnology as a service”. «Questo è uno sport diverso dagli altri – spiega al Sole 24 Ore Pete Samara, Director of Strategic Technical Ventures della Formula 1 -. Ogni circuito è diverso dall’altro. Si smonta e si rimonta tutto ogni in pochi giorni, ogni due settimane si parte». E’ uno sforzo logistico e tecnico che difficilmente è immaginabile se non lo vivi dall’interno. In pista si affrontano dieci scuderie, almeno mille persone sono dedicate ai team, e poi ci sono i meccanici, gli ingegneri, i tecnici. Mettiamo dentro anche il catering e l’accoglienza che è una macchina nella macchina.

Tutto, ci spiega Samara, va organizzato, impacchettato e spedito. E fin qui parliamo di computer, cavi, tavoli, banconi, oggetti fisici, poi c’è il digitale ed è tutta un’altra storia. L’accordo tra Formula 1 e Lenovo prevede non solo la fornitura delle soluzioni tecnologiche del colosso cinese – e quindi computer, server e sistemi di supercalcolo ( High Performing Computing) ma anche l’organizzazione dell’infrastruttura di tlc e lo storage dei dati sia nelle operazioni di base che durante le gare.Per avere una idea più chiara ogni circuito di Formula 1 ci sono da piazzare 120 telecamere a bordo pista, sei per ogni auto, più la telecamera appesa a un filo che segue le macchine quando entrano ed escono dal box, quella sulla linea di partenza e quella sull’elicottero che riprende la gara dall’alto. Sono più di un centinaio i microfoni chiamati ad ascoltare i suoni delle auto. Tradotto in dati vuole dire una mole mostruosa che deve viaggiare ai team, passare ai broadcaster per arrivare in parte sui nostri televisori. Samara ci porta nella sale di controllo dove questo traffico viene concentrato, gestito e trasmesso attraverso fibra ottica in Uk a Londra dove c’è la regia fisica dell’evento Formula 1 che si occupa di trasformare queste informazioni nello spettacolo che conosciamo attraverso i nostri televisori, tablet e smartphone. L’aspetto è quello di un prefabbricato, di quelli che si trovano nei campeggi. L’Event Technical Centre (ETC) richiede cinque giorni di lavoro per essere messo in piedi. Sotto le sue fondamenta corrono poco meno di 60 Km di fibra ottica. Come si legge sul sito della Formula 1 è animato da 50 sistemi software su misura che comprendono oltre 4 milioni di righe di codice su 1268 core di computer, equivalenti a circa 4700 GHz di potenza di elaborazione, 4,5 TB di RAM e circa 150 TB di spazio di archiviazione.Viene misurato tutto e trasmetto tutto: dalle forze G subite dai piloti in curva alla pressione sull’acceleratore e tutti gli audio e i video delle telecamere e dei microfoni. I milioni di dati generati da ogni auto nel corso dei 22 Gran Premi in tutto il mondo vengono trasportati dall’infrastruttura di Lenovo. Ogni team poi ha all’interno del veicolo tecnologie metriche e algoritmi proprietari per le proprie analisi interne. «Dobbiamo fare in modo che un milione di pezzi in movimento si sincronizzino e si uniscano in perfetta armonia per il weekend di gara”, spiega Chris Roberts, IT Director di Formula 1.

“Si tratta di garantire che l’innovazione converga e che il tutto sia operativo al cento per cento per i fan. Ci sono molte persone e molti software da far funzionare insieme».Dal Covid in poi però il mantra è cambiato. “Fare di più con meno”, sintetizza il capo dell’It di Lenovo. “In un anno consumiamo il 30% in meno di energia e ci siamo dati una strategia di smaltimento sostenibile per l’hardware tecnologico utilizzato dall’organizzazione”.Affidandosi a Lenovo ARS, F1 è stata in grado di compensare alcuni dei costi di un aggiornamento della tecnologia, nonché garantire la sicurezza attraverso una distruzione dei dati sicura e affidabile. Inoltre, l’iniziativa supporta gli obiettivi di sostenibilità dell’organizzazione riciclando le tecnologie in modo più responsabile dal punto di vista sociale e ambientale.

Fonte: Il Sole 24 Ore